Rallentano le vaccinazioni degli over 50: in 4 milioni senza nemmeno una dose. Galli: «Rischiano più di tutti»
Sono principalmente i ragazzi a far crescere il numero di dosi di vaccino anti Covid somministrate nel mese di agosto. Mentre loro aspettano in coda, magari in infradito nel mezzo di una giornata al mare – come sta succedendo in Toscana, con il camper di GiovaniSì che attraversa la costa e si ferma nei luoghi della Movida -, i problemi principali si registrano sugli over 50. Il rallentamento della campagna vaccinale è trasversale – dal 23 luglio al 21 agosto sono state inoculate 4,3 milioni di prime dosi, contro le 4,9 milioni del mese precedente e le 10,8 di quello ancora prima -, ma è la categoria degli ultracinquantenni a imprimere la frenata più brusca. Certo, il periodo di ferie non ha aiutato nell’operazione di immunizzazione, ma preoccupa il fatto che ci siano ancora 4 milioni di persone in questa fascia di età a non aver ricevuto nemmeno una dose. E sono proprio loro, per le specificità della Covid-19, a rischiare maggiormente l’ospedalizzazione e un decorso difficile della malattia.
«A parte coloro che non hanno il vaccino perché hanno avuto l’infezione, a questo punto non tantissimi – afferma il primario di Malattie infettive dell’ospedale Sacco, Massimo Galli – gli altri sono il nostro ventre molle, quelli che si presentano sempre meno agli hub e rischiano di più. L’immunità di gregge è un concetto impreciso, perché questo virus gira, molto meno, anche tra i vaccinati. E quindi bisogna tendere a proteggere il 100% dei fragili». La flessione della categoria 50-59 anni, negli ultimi due mesi, potrebbe indicare che si è arrivati al tetto massimo di cittadini che si vogliono vaccinare in questa fascia di età. Negli scorsi 30 giorni, 440 mila cinquantenni hanno ricevuto la prima dose, contro i 460 mila del mese precedente e – soprattutto – i 3,1 milioni di quello ancora prima. Restano 2 milioni le persone tra i 50 e i 59 anni da vaccinare.
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