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L’annuncio della Farnesina: «Ikram Nazih è libera». Era stata condannata in Marocco per un post contro l’Islam

23 Agosto 2021 - 16:35 Luca Covino
Alla 23enne italo-marocchina era stata inflitta una pena di 3 anni e mezzo di reclusione per aver pubblicato una vignetta satirica sul Corano

Dopo mesi di attesa la notizia: Ikram Nazih è tornata libera. La 23enne italo-marocchina era stata arrestata all’aeroporto di Casablanca lo scorso 20 giugno e condannata a 3 anni e mezzo dalle autorità del Paese maghrebino per aver pubblicato una vignetta satirica sul Corano dal suo account Facebook considerata offensiva all’Islam. A dare l’annuncio è stata la stessa Farnesina, che ha confermato la libertà per la giovane.

La vicenda

La ragazza si era trasferita da poco tempo a Marsiglia, dove studia giurisprudenza, quando viene fermata non appena atterrata all’aeroporto di Rabat per una vacanza. Nata a Vimercate da genitori marocchini, Ikram viene accusata di oltraggio alla religione musulmana aggravata dalla «diffusione via social media» per aver pubblicato sul proprio profilo Facebook una vignetta satirica su un versetto del Corano, il cosiddetto «versetto del whiskey».

Il post era stato pubblicato e poi cancellato dopo poco a causa di commenti offensivi e ricevuti dalla ragazza nella sezione dei commenti. Tra gli osservatori del disegno anche alcuni componenti di un’associazione religiosa del Marocco. Che denunciano la ragazza alle autorità maghrebine. Il processo si conclude con la condanna a 3 anni e mezzo di carcere più una multa di 50mila dirham, circa 4.800 euro. Prelevata dalla casa del padre dove doveva trascorrere il periodo di vacanza in occasione della Festa del Sacrificio, viene incarcerata. Dopo un silenzio generale, il deputato della Lega Massimiliano Capitanio presenta un’interrogazione parlamentare sulla vicenda, giunta anche in Italia col trascorrere delle settimane.

La liberazione

Solo attraverso un lavoro diplomatico è stato possibile scarcerare la 23enne. A spiegarlo è lo stesso sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola, che presente all’udienza d’appello a Marrakech, ha raccontato i passaggi utili alla liberazione della ragazza. «Nel processo d’appello sono state ascoltate le ragioni della difesa e, grazie all’ottima collaborazione istituzionale con le autorità locali, Ikram uscirà di prigione. La nostra connazionale sta bene», ha annunciato il sottosegretario, «a lei e alla sua famiglia vanno i miei migliori auguri». Quindi l’annuncio della Farnesina con i complimenti giunti dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio all’ambasciatore italiano in Marocco Armando Barucco e al sottosegretario «per l’impegno che hanno dedicato alla causa».

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