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Scuola, gravidanze, abusi: così è cambiato l’Afghanistan negli ultimi 20 anni senza i talebani – I grafici

Le tabelle della Banca Mondiale mostrano che tra il 1996 e il 2019 il numero di gravidanze tra adolescenti è crollato drasticamente. Allo stesso modo è aumentata la percentuale di ragazze che frequentano la scuola

Con il ritorno dei talebani al potere, a seguito del repentino ritiro delle truppe americane, e degli altri contingenti stranieri, la paura della popolazione afgana è che il gruppo fondamentalista reintroduca il regime brutale che tra il 1996 e il 2001 ha eliminato – tra le altre cose – i diritti di donne e ragazze, rendendole invisibili. In quei cinque anni, i talebani del Mullah Omar avevano impedito alle donne di frequentare la scuola, di lavorare, di uscire di casa senza un accompagnatore maschile, di accedere all’assistenza sanitaria da medici uomini. Insieme al burqa obbligatorio, le donne non potevano partecipare alla vita politica.

Fonte: Banca Mondiale

Nei vent’anni in cui i talebani hanno perso il controllo dell’Afghanistan, le condizioni di vita sono migliorate. Enormi passi avanti sono stati fatti nell’assistenza sanitaria, nel mondo dell’istruzione, e nell’aumento dell’aspettativa di vita. Secondo i dati della Banca Mondiale, i due decenni senza i talebani hanno visto dei significativi miglioramenti in particolare per la vita di donne e ragazze. La presenza femminile nelle scuole è passata dallo 0% del 2001 all’80% del 2018. Nel campo della pubblica amministrazione, i dati dello scorso anno rivelano come un quinto dei dipendenti erano donne. Miglioramenti si sono visti anche per quanto riguarda le ragazze madri. Tra il 2001 e il 2019, il numero di ragazze tra i 15 e i 19 anni che hanno avuto gravidanze è crollato drasticamente, passando dalle 164mila nascite del 1996 alle 65mila del 2019.

Fonte: Banca Mondiale

Tuttavia, nonostante i progressi, non va dimenticato come l’Afghanistan in questi anni sia rimasto tra i Paesi più corrotti al mondo. Secondo l’indice di Transparency International nel 2020 l’Afghanistan era su 180 Paesi al 165esimo posto per livello di corruzione. Come ha ricordato una recente analisi apparsa sul New York Times, l’economia informale costituisce ancora l’80% dell’attività economica complessiva dell’Afghanistan. Va detto però come la corruzione sia stata alimentata anche dalla presenza americana. Le truppe americane e i generali del Pentagono hanno chiuso un occhio alla corruzione e agli abusi perpetuati dai signori della guerra afgani. Dopo il 2001, Washington aveva bisogno dei warlords per provare a fornire sicurezza e stabilità al Paese. Per questo ha sorvolato sui ripetuti abusi da parte dei signori della guerra ai danni dei civili. Seppur vi siano stati significativi miglioramenti nella vita generale del Paese, la presenza americana, e in generale quella straniera – come ha denunciato Amnesty International – è costata la vita a centinaia di civili, tra abusi e attacchi aerei.

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