Ciro Di Maio ai domiciliari: «La droga dello stupro? Non spaccio, cerco di curarmi. Quella sostanza era per me»
Il conduttore tv Ciro Di Maio si difende davanti al Gip dopo che alcuni giorni fa si era fatto mandare dall’Olanda un litro di Gbl, liquido conosciuto anche come “droga dello stupro”. Il 46enne è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Ora, davanti al Gip Sara Cipolla, ha spiegato di «non essere uno spacciatore» e che quella sostanza «non era destinata a feste o altro» ma serviva per lui visto che «ne sono dipendente da molti anni ormai e sto cercando di seguire un programma terapeutico» che prevede di “scalare” riducendo mano a mano il consumo. «È seguito da un medico – ha chiarito l’avvocata Nadia Savoca – e sta seguendo un percorso terapeutico che prevede l’assunzione in dosi sempre minori». La difesa, davanti al Gip, aveva chiesto i domiciliari o l’obbligo di firma (che, tra l’altro, il 46enne aveva già ottenuto dal giudice del processo in corso a suo carico, sempre per detenzione ai fini di spaccio, per un altro ordine di 4 litri di Gbl dalla Cina lo scorso dicembre). «È molto provato – ha aggiunto il suo legale – ha problemi di salute ed è impaurito». Tra l’altro, ha concluso, «non c’è alcun elemento agli atti che provi lo spaccio, non sono stati trovati soldi o altro». Il pm Leonardo Lesti, invece, aveva chiesto che Ciro Di Maio restasse in carcere, al San Vittore. Alla fine il Gip ha convalidato l’arresto in flagranza di reato e disposto i domiciliari come misura cautelare.
L’inchiesta
Le indagini sono scattate quando la Polizia di frontiera aerea ha individuato un pacco sospetto all’aeroporto di Fiumicino. Da quel momento gli investigatori hanno seguito la consegna dell’ordine fino a casa del conduttore dove l’uomo in un primo momento avrebbe detto di non avere nulla a che fare con quella spedizione, poi si sarebbe giustificato sostenendo di essere consumatore di Gbl, la cosiddetta droga dello stupro contenuta all’interno del pacco che gli era stato appena recapitato. La droga, che in Olanda viene venduta legalmente, era stata spedita insieme a dei flaconcini per le dosi. Da qui l’accusa per Ciro Di Maio – arrestato il 24 agosto a Milano – di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. La sostanza è già stata sequestrata.
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