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Afghanistan, negli Usa timori per nuovi attentati. La Casa Bianca: «Biden vuole morti i responsabili dell’attacco a Kabul»

27 Agosto 2021 - 21:06 Redazione
joe biden errori afghanistan
joe biden errori afghanistan
Per la Cbs il bilancio è salito a 170 morti. Partito l'ultimo volo italiano dalla capitale: a bordo il console Claudi

In serata è atterrato all’aeroporto di Fiumicino, con un centinaio di persone a bordo, uno degli ultimi aerei dell’Aeronautica Militare che in queste ore sono in volo per l’Italia per il completamento dell’evacuazione dall’Afghanistan di ex collaboratori afghani insieme con le loro famiglie, giornalisti, personale diplomatico e militare. E poco prima delle 22.45 è atterrato a Fiumicino un altro aereo – con a bordo un altro centiniaio di persone – dell’Aeronautica Militare, uno degli ultimi impiegati dalla Difesa per il ponte aereo con il Paese. Mentre per sabato mattina è previsto l’arrivo dell’ultimo aereo C-130 italiano partito nel pomeriggio da Kabul. A bordo Tommaso Claudi, promosso a console dopo che il resto dell’ambasciata italiana ha lasciato l’Afghanistan, e Stefano Pontecorvo, che coordinava le operazioni all’aeroporto per la Nato. Finisce così la missione per evacuare i cittadini italiani e i civili che hanno collaborato con le missioni gestite dal nostro governo. A spiegarlo è il ministro degli Esteri Luigi di Maio: «Tutti gli italiani che volevano essere evacuati sono stati evacuati dall’Afghanistan assieme a circa cittadini 4.900 afghani». Nel frattempo il Pentagono conferma che le nuove minacce terroristiche a Kabul sono «credibili, mentre dalla Casa Bianca fanno sapere che il presidente Usa Joe Biden vuole «morti» i responsabili dell’attacco di ieri. Il suo impegno a eliminarli, ha detto il portavoce, «continuerà finché non sarà successo».

L’afgano che studia in Italia bloccato a Kabul

«Sono uno studente del secondo anno dell’Università di Firenze, sto sostenendo un master promosso dall’Aucs, l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, e questo mi espone a possibili persecuzioni». Con questo appello uno studente afgano impegnato in un corso di specializzazione in Toscana racconta la sua condizione, bloccato all’aeroporto di Kabul. «Stavo lavorando alla mia tesi, sono dovuto venire in Afghanistan per una ricerca e per raccogliere alcuni dati. Sarei dovuto tornare in Italia il 5 settembre», spiega in forma anonima il giovane al quotidiano La Repubblica. «Sfortunatamente e incredibilmente», conclude via Whatsapp, «il presidente è fuggito, il governo è crollato, e i talebani sono entrati da ogni porta di Kabul: la città è precipitata nella paura, tutti sono sotto shock».

I talebani chiedono una presenza americana

Con l’avvicinarsi del 31 agosto si fanno sempre più pressanti le richieste dei talebani nei confronti degli Stati Uniti per conservare una rappresentanza diplomatica nel Paese. A confermare la notizia anche la Cnn, che ha ripreso fonti interne ai dirigenti americani sottolineando l’indecisione a riguardo di Washington. Nel corso della giornata però la segretaria stampa della Casa Bianca Jen Psaki ha affermato la necessità di «un continuo coordinamento degli Usa con i talebani» per riuscire a portare avanti le evacuazioni dei civili.

«Forse entrambe le cose», ha risposto ai giornalisti Psaki durante una conferenza stampa, rispondendo alla domanda su come Washington vede la collaborazione con il nuovo governo islamista. «La realtà» è l’Afghanistan: i talebani controllano vaste aree del Paese, compresa l’area che circonda il perimetro dell’aeroporto, quindi per necessità», ha spiegato Psaki, «questa è la nostra opzione almeno per i prossimi due giorni: coordinarci per far uscire i cittadini americani e i nostri partner afgani». Psaki ha comunque ribadito che gli Stati Uniti «non si fidano dell’Afghanistan al momento» perché «non c’è nulla che suggerisca che l’attacco di giovedì sia stato coordinato tra talebani e Isis».

Tre civili britannici tra le vittime a Kabul, uno è un bambino

Il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab ha confermato la morte di tre civili britannici, tra cui un bambini, rimasti vittime dell’attentato all’aeroporto di Kabul. «È tragico che mentre cercavano di portare in salvo i loro cari nel Regno Unito, siano stati assassinati da terroristi codardi», ha detto il ministro alla stampa riferendosi alle vittime britanniche. Cordoglio anche dal premier Boris Johnson che ha rivolto parole di conforto alle famiglie coinvolte affermando che «ciò che la loro perdita sottolinea davvero è l’urgenza di andare avanti e concludere le evacuazioni».

L’allerta del Pentagono

Durante l’ultimo punto stampa del Pentagono a Washington il generale americano Hank Taylor ha confermato la possibilità di «minacce specifiche e credibili per nuovi attacchi a Kabul». All’incontro con i media, in particolare, è stato riferito che non ci sono certezze «di una seconda esplosione al gate davanti al Baron Hotel», luogo dove è avvenuta la strage di ieri. Il Pentagono ha detto che forse «dietro l’attacco potrebbe esserci un solo terrorista suicida» anziché due come emerso a ridosso dell’esplosione. Sulla scorta di quanto accaduto già nel Paese con la presa talebana, i vertici militari Usa hanno dichiarato «di distruggere gli equipaggiamenti» lasciati dai militari americani una volta abbandonato il Paese il prossimo 31 agosto, ultimo giorno utile alle evacuazioni dei civili. La deadline è stata ribadita durante la stessa conferenza stampa. Fino a quel momento, ha assicurato il Pentagono si procederà agli imbarchi «fino all’ultimo momento utile».

Sale il bilancio delle vittime

Il giorno dopo gli attentati all’aeroporto aumenta il numero delle vittime. Secondo quando riportato dall’emittente americana Cbs, infatti, sarebbero 170 i morti provocati dagli attacchi kamikaze, tra cui figurano 32 uomini, 3 donne e altrettanti bambini. Attraverso fonti del ministero della Sanità afgano, il network ha fatto sapere che si sta procedendo all’identificazione dei corpi: a 132 cadaveri, infatti, non è stata ancora data una identità.

Il bilancio degli attentati: almeno 85 morti

Continua ad aggiornarsi il bilancio delle vittime degli attentati che il 26 agosto hanno coinvolto civili e militari nell’area antistante all’Abbey Gate, uno degli ingressi principali all’aeroporto di Kabul. Sarebbero, al momento, 85 i morti. Il numero dei marines americani che hanno perso la vita negli attacchi – rivendicati dall’Isis-K – è salito a 13. L’ospedale gestito dall’ong italiana Emergency ha ricevuto 60 feriti in meno di due ore, nella serata di ieri, comprese 16 persone dichiarate morte all’arrivo. «Le tre sale operatorie dell’ospedale hanno lavorato tutta la notte e l’ultimo paziente è stato operato alle 4 del mattino», ha raccontato Rossella Miccio, presidente della onlus. La situazione è molto complicata a causa della riduzione del personale sanitario – buona parte di medici e infermieri è stata evacuata da Kabul – e delle condizioni di alcune vittime degli attentati, che richiedono cure intensive.

Alberto Zanin, coordinatore medico dell’ospedale di Emergency a Kabul: «Il 25% dei feriti arrivati è in pericolo di vita»

Il coordinatore medico dell’ospedale di Emergency a Kabul, Alberto Zanin, collegatosi su Zoom direttamente dalla capitale afgana, ha raccontato quanto è successo nel suo ospedale dopo gli attentati di ieri, 26 agosto: «Abbiamo ricevuto 62 persone coinvolte nell’attentato, 36 sono state ammesse per cure chirurgiche importanti – con un posto letto per il ricovero -, 10 hanno ricevuto un trattamento di stabilizzazione, 16 morti all’arrivo. Sono rimasti coinvolti sia donne, sia uomini, sia bambini. Anche bambini molto piccoli. Abbiamo riscontrato ferite da frammenti metallici o da trauma chiuso, l’onda d’urto che causa danni interni. Poi alcuni ustionati per l’esplosione». Circa il 25% dei feriti arrivati «è in pericolo di vita», ha aggiunto Zanin.

OPEN | Alberto Zanin, coordinatore medico dell’ospedale di Emergency

Ultimo volo italiano in partenza nel pomeriggio

Decollerà oggi, 27 agosto, dopo l’ora di pranzo, l’ultimo dei voli italiani allestiti per salvare quanti più profughi afgani possibile. A bordo del C-130 ci saranno una cinquantina di afgani più gli ultimi cittadini italiani presenti nel Paese asiatico. L’arrivo in Italia è previsto domani mattina. Questa sera, invece, arriveranno a Fiumicino altri due aerei italiani che avevano fatto scalo a Kuwait city.

Il Regno Unito lascerà indietro oltre mille collaboratori e 200 cittadini britannici

Il ponte aereo tra Kabul e il Regno Unito sta per interrompersi. Nel tardo pomeriggio, al massimo domani mattina, i voli della Raf trasporteranno gli ultimi mille passeggeri previsti. Londra intende arrivare a 15mila evacuazioni totali sulle oltre 100mila garantire finora da tutti i Paesi coinvolti. Non ce la faranno a partire circa 1.100 collaboratori locali dei britannici, considerati a rischio di rappresaglie da parte dei talebani. Anche 200 cittadini del Regno Unito non partiranno da Kabul, ma in questo caso sembrerebbe che abbiano scelto loro di restare nel Paese.

Erdogan incontra i talebani: proposta alla Turchia la gestione dell’aeroporto di Kabul

«Tre ore e mezza» di incontro a Kabul, nell’ambasciata turca, tra il governo di Ankara e i rappresentanti dei talebani. «Se necessario, avremo l’opportunità di tenere nuovamente tali incontri. Con questi negoziati stiamo cercando di portare avanti un processo in modo sano», ha detto alla stampa il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. «I talebani hanno fatto una richiesta riguardo il funzionamento dell’aeroporto di Kabul – ha aggiunto Erdogan -. Hanno detto, “noi garantiremo la sicurezza e voi la gestione”. Ma non abbiamo ancora preso una decisione». Intanto la Turchia sta portando avanti l’evacuazione dei suoi cittadini che si trovano in terra afgana. L’operazione è iniziata ieri, 26 agosto, in ritardo rispetto agli altri Paesi Nato presenti a Kabul. Al momento, ha portato via dal Paese 1.400 persone, di cui circa mille sono di nazionalità turca.

Usa: «Ci aspettiamo altri attacchi con razzi o autobomba»

Gli ultimi giorni di evacuazione di civili e militari da Kabul si preannunciano complicatissimi. Il generale Frank McKenzie, capo dello Us Central Command, ha detto di aspettarsi nuovi attentati contro lo scalo della capitale afgana «con razzi o autobomba». L’intelligence degli Stati Uniti, ha aggiunto, ha avuto uno scambio di informazioni con i talebani: McKenzie ritiene «che alcuni altri attacchi siano stati scongiurati dagli studenti islamici».

Il Regno Unito sta terminando le operazioni di evacuazione

Era il secondo contingente straniero con più presenze in Afghanistan. Nella giornata di oggi – 27 agosto – i britannici lasceranno il Paese. Probabilmente gli attacchi kamikaze di ieri hanno spinto le forze straniere ad accelerare le operazioni di evacuazione dei propri cittadini e dei civili afgani che hanno collaborato con loro. «Tra poche ore» la presenza del Regno Unito in Afghanistan cesserà: lo ha annunciato a Sky News il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace. «Ora ci occuperemo delle persone che abbiamo portato con noi, le circa mille persone – che si trovano – all’interno dell’aeroporto, e cercheremo di continuare a trovare qualche persona tra la folla dove possiamo, ma nel complesso l’operazione principale è ormai conclusa e ci restano solo poche ore».

La Spagna lascia l’Afghanistan

Mentre Joe Biden continua ad assicurare che gli Stati Uniti non andranno via dal Paese prima del 31 agosto, un altro contingente straniero – la Spagna – ha terminato la propria permanenza su suolo afgano. Gli ultimi due aerei, due A400M dell’aviazione spagnola, sono atterrati questa mattina a Dubai. Nessun problema durante le fasi di decollo dall’aeroporto di Kabul. Al loro interno, gli ultimi 81 spagnoli da evacuare: personale dell’ambasciata, militari e poliziotti arriveranno alla base aerea di Torrejón de Ardoz, vicino a Madrid, all 16.45 del pomeriggio del 27 agosto.

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