In Italia si torna a parlare di droghe: a novembre la Conferenza nazionale (che manca da 12 anni)
Ci sono voluti 12 anni per organizzare una Conferenza nazionale sulle droghe. L’ultima è stata nel 2009 a Trieste. La ministra per le politiche giovanili Fabiana Dadone, che ha le deleghe in materia di politiche antidroga lo aveva promesso (come testimoniato da una lettera pubblicata in esclusiva da Open) fin dal giorno del suo insediamento. Oggi ha annunciato che la VI Conferenza nazionale sui problemi connessi con la diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope si terrà a Genova dal 27 al 28 novembre 2021. «I problemi reali in questo Paese tendono a essere accantonati e troppi incompetenti hanno preferito facili slogan allo sforzo di trovare soluzioni a sfide rilevanti per la quotidianità degli italiani. Da alcuni mesi abbiamo raccolto elementi grazie a fitti incontri con i rappresentanti delle Istituzioni, della società civile e del privato sociale», ha spiegato la ministra. «Negli anni ci siamo abituati a facile propaganda su temi delicati a scapito dei numerosi appelli e sollecitazioni pervenute dai cittadini italiani e dal Parlamento – ha aggiunto – quindi è doveroso accogliere il dialogo, il confronto, la statistica e la scienza».
Gli attacchi alla ministra antiproibizionista
Quello sulle droghe resta un tema delicatissimo e terreno di scontro tra destra e sinistra, la prima proibizionista (con in testa la Lega di Matteo Salvini), la seconda più aperta. Proprio la ministra Dadone è stata oggetto di duri attacchi da parte di alcuni esponenti del centro-destra che si domandavano se fosse giusto affidare proprio a lei – che è antiproibizionista – la delega all’antidroga. «Io sono incensurata, non assumo sostanze stupefacenti e affronto nel merito ogni questione politica. I miei detrattori possono dire lo stesso?», aveva replicato lei proponendo poi un test antidroga a tutti i parlamentari. Appello a cui non ha risposto nessuno. La ministra si è sempre espressa a favore della legalizzazione della cannabis, specialmente quella terapeutica (diverse le storie raccontate da Open a tal proposito).
Foto in copertina: FRANCO SILVI | ANSA
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