Aveva definito i vaccinati «dei nazisti»: dopo le polemiche si dimette un dirigente pubblico di Pisa
«Siete in totale lockdown cognitivo. Siete dei nazisti». Dopo la bufera scoppiata per via di un commento pubblicato su Facebook dove insultava alcune persone vaccinate contro il Covid-19, Iacopo Cavallini, amministratore unico della municipalizzata pisana incaricata della riscossione dei tributi (Sepi) e docente universitario, ha rassegnato le dimissioni. Il post No vax di Cavallini, dove aveva anche augurato ai vaccinati di subire nei prossimi anni le possibili reazioni avverse del vaccino, aveva scatenato una bufera politica in città, a Pisa, con reazioni sostanzialmente unanimi di indignazione e con le opposizioni, Pd in testa, che ne avevano chiesto immediatamente le dimissioni o la revoca dell’incarico da parte del sindaco, Michele Conti. Cavallini ha consegnato la sua lettera di dimissioni al primo cittadino che ha commentato: «Le sue dimissioni chiudono questa vicenda, nei prossimi giorni avvieremo l’iter burocratico per la sua sostituzione». Inizialmente il manager si era giustificato affermando che quelle affermazioni, postate sulla bacheca Facebook di un suo amico nella quale si commentava il caso di una serie di contagi innescati a Pistoia da un’infermiera No vax, non erano sue ma erano state scritte da qualcuno che aveva hackerato il suo profilo Facebook. Poi aveva chiesto scusa, con una lettera, per «i toni inappropriati» utilizzati da chi riveste un incarico pubblico, oggi infine le dimissioni accettate dall’amministrazione.
Leggi anche:
- Shitstorm, minacce e violenze: l’odio di No vax e No Green pass alimentato dagli squadristi digitali
- Un No vax insegue Bassetti davanti casa: «Ci uccidete coi vaccini, la pagherete». Il virologo a Open: «Ho avuto paura per i miei figli»
- L’ingloriosa svolta di Eric Clapton: ha composto l’inno dei No vax – Il video
- «Carrà morta per il vaccino, conosco gente che vuole contagiarsi per evitarlo»: le follie No vax del candidato sindaco di Torino
- La lettera di scuse del No Vax ai medici di Biella: «Non credevo nel vaccino, ho sbagliato»