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With Afghan Women, il progetto italiano per dare visibilità alle donne dell’Afghanistan. Anche sui social

31 Agosto 2021 - 01:30 Valerio Berra
L'associazione è stata fondata dalla manager Veronica Civiero e dalla blogger Marta De Vivo, oltre 600 persone hanno deciso di contribuire mettendo a disposizione le proprie competenze

Un gruppo Telegram. Una pagina Instagram. Un sito e decine di volontari. Nelle ultime settimane sono stati lanciati parecchi progetti che hanno l’obiettivo di aiutare la popolazione afgana. With Afghan Women (Waw) è nato con questa spinta ma ha deciso di concentrarsi in un ambito che potrebbe sembrare secondario: la visibilità sui social delle donne afgane. Fondato dalla manager Veronica Civiero e dalla blogger Marta De Vivo, Waw punta a far conoscere le storie delle donne afgane attraverso una rete digitale. Un attivismo social. L’obiettivo è quello di diffondere su diversi canali, soprattutto Instagram e Twitter, la voce di queste donne. Per farlo i volontari che partecipano a questo progetto si sono riuniti su un gruppo Telegram e da qui hanno creato diversi sottogruppi. Così c’è chi si occupa delle grafiche dei contenuti, della traduzione, dei contatti con le donne afgane da ascoltare e anche di tutta la parte legale.

«Il 16 Agosto – spiegano a Open le due fondatrici – stavamo leggendo i fatti riguardanti l’Afghanistan, ci siamo sentite per capire cosa avremmo potuto fare per essere concretamente utili durante questa emergenza. In un mondo iper connesso, le barriere di comunicazione debbano essere azzerate e le connessioni tra persone sfruttate a pieno». E tra i social e il contributo dei volontari non ci è voluto molto per arrivare a prendere contatto con le donne afgane: «Abbiamo cominciato a parlare con donne afgane di diversa età, etnia e condizione economica e sociale, si sono dimostrate tutte volonterose di raccontarci la loro storia. Abbiamo registrato interviste di notte con ragazze di TedxKabulUniveristy, le storie che ci hanno raccontato non ci possono lasciare indifferenti».

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