Nelle scuole siciliane ci sono 16 mila «mine vaganti»: l’allarme sugli insegnanti e personale Ata senza vaccino
Non bastano i numeri preoccupanti, la percentuale in crescita di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e nei reparti ordinari Covid dell’isola a scoraggiare chi non vuole ancora vaccinarsi, in Sicilia, specialmente tra i docenti e il personale Ata che tra qualche giorno sarà chiamato all’appello per iniziare a preparare il nuovo anno scolastico che si preannuncia bollente. Nessun obbligo di vaccinazione per i ragazzi, molti docenti che non vogliono vaccinarsi e persino l’incognita trasporti che pesa sempre di più. Su bus, tram e metro non è previsto il Green pass: il rischio – più che un rischio, in realtà – è che i mezzi del trasporto pubblico locale, usati dai giovani studenti, possano trasformarsi, soprattutto nelle ore di punta, nel posto ideale per la diffusione del Covid con il risultato disastroso di dover richiudere tutto tra poche settimane. Un film già visto. In Sicilia “le mine vaganti”, così le chiamano alla Regione, sono 16 mila tra docenti e personale Ata. A scriverlo è il Giornale di Sicilia.
Cosa succederà adesso ai No vax del comparto scuola
Entro giovedì, però, sui 16 mila No vax andrà presa una decisione forte e chiara che non sarà di certo facile, qualunque essa sia. Una cosa è certa: all’ingresso dovranno esibire almeno un tampone. Ma quando dovrà essere fatto? Cioè con quale cadenza andrà rinnovato? E soprattutto se non dovessero avere un test anti-Covid valido cosa succederà? Verranno sospesi dal servizio o cambieranno mansione? L’incognita resta. E i numeri non sono affatto promettenti: su 135 mila docenti, collaboratori scolstici e personale amministrativo in 117.212 hanno fatto la prima dose. A essersi sottoposti al ciclo vaccinale completo “solo” 102.827 (compresi i vaccinati monodose Johnson&Johnson). In Sicilia, dunque, la percentuale dei vaccinati nel comparto scuola è del 76,12 per cento.
Quanti sono i docenti e i bidelli No vax delle altre regioni
Dei docenti e dei bidelli vaccinati delle altre regioni iniziano a trapelare i primi dati. Si stimano meno di 100 mila persone, secondo la Cisl Scuola, ma i numeri (in chiaro) dovrebbero arrivare a stretto giro visto che il Commissario per l’Emergenza, Francesco Figliuolo, settimane fa aveva chiesto proprio alle Regioni di consegnare entro il 20 agosto i dati del personale scolastico non ancora vaccinato. Ad esempio, in Liguria «la percentuale di operatori della scuola vaccinati è superiore alla media nazionale: ha effettuato la prima dose il 90,26 per cento (media nazionale al 84,21 per cento), mentre il 91,98 per cento ha effettuato la prima dose o la dose unica (Johnson) (media nazionale 87,18 per cento); il 79,08 per cento ha effettuato il ciclo completo (media nazionale 81,83 per cento). Sulla platea complessiva di 35.310 operatori manca all’appello della vaccinazione l’8,2 per cento (2.833 soggetti)», ha spiegato il presidente della Regione Giovanni Toti. In Lombardia, invece, mancano all’appello 55 mila persone, ovvero il 16 per cento del totale. L’84 per cento delle 333.481 persone ha già ricevuto almeno una dose di vaccino.
Foto in copertina di repertorio: ANSA/MATTEO BAZZI
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