Lavoro, più occupati a luglio. Ma in Italia disoccupazione giovanile resta tra le peggiori dell’Ue – I Dati
Oltre 440 mila occupati in più rispetto a un anno fa. Nei dati pubblicati dall’Istat si legge la ripresa dell’occupazione dopo la crisi innescata dal Coronavirus. Rispetto a luglio del 2020 il numero delle persone occupate è salito del 2,0%, anche se in calo dello 0,1% rispetto al mese precedente. Un andamento confermato anche dal commento dell’Istat: «Nonostante si registri un contenuto calo del numero di occupati e una stabilità del tasso di occupazione, la forte crescita registrata nei precedenti cinque mesi ha determinato un saldo rispetto a gennaio 2021 di 550 mila occupati in più».
Il calo dell’occupazione registrato dall’Istat tra giugno e luglio riguarda soprattutto i lavoratori autonomi, scesi dello 0,9%. Aumentati, ma di pochi decimi percentuali, i lavoratori dipendenti, sia quelli assunti a tempo determinato che quelli assunti con l’indeterminato. Il dato peggiore arriva però dagli inattivi, le persone che pur essendo in età da lavoro al momento non stanno né studiando né cercando un’occupazione. Il loro numero è cresciuto esponenzialmente durante i mesi della pandemia. Al momento il tasso di inattività è al 35,5%. Una porzione consistente, anche se in calo rispetto a luglio dello scorso anno, quando ora attorno al 39%.
I dati Eurostat: disoccupazione in calo in tutta Europa
I dati dell’Istat seguono lo stesso andamento di quelli pubblicati da Eurostat, l’agenzia statistica dell’Unione Europea. Anche qui la disoccupazione è in calo: in tutta la zona euro nell’ultimo mese è scesa dello 0,2%. Dal luglio del 2020 è calata invece dello 0,8%. Secondo i dati registrati da Eurostat, l’Italia è il terzo Paese nell’Unione Europea con il tasso di disoccupazione più alto (9,3%), dopo Grecia (14,6%) e Spagna (14,3%). La classifica è la stessa per la disoccupazione giovanile, con però percentuali diverse. In Italia la percentuale di giovani disoccupati tra i 15 e i 24 anni è 27,7%.
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