Scuola, i docenti senza Green Pass che vogliono fare lezione lo stesso: «Arrivano con certificati falsi»
I primi due professori a rimanere fuori dalla scuola dove il Green Pass è obbligatorio sono Giuseppe Pantaleo ed Alisa Matizen. Insegnano rispettivamente francese e spagnolo all’istituto Curie-Levi, periferia ovest di Torino. Si sono presentati il primo settembre con un certificato medico che dichiarava l’esenzione dal vaccino. Ma a firmarlo non è stato il loro medico curante. Bensì quello vaccinatore, secondo quanto hanno dichiarato: «Per il preside non è valido perché non lo ha firmato il nostro medico curante. Ci stiamo rivolgendo a un avvocato e ai carabinieri». La circolare del ministero della Salute sembra dare loro ragione: «Fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni, le certificazioni potranno essere rilasciate direttamente dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi Sanitari Regionali o dai Medici di Medicina Generale o Pediatri di Libera Scelta dell’assistito che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale».
Ma anche se fonti del ministero della Pubblica Istruzione hanno fatto sapere che sono poche decine di casi in tutto, ieri le segnalazioni di docenti No green Pass a scuola sono state molte. Al netto del caso di Torino, finito – per ora – con una denuncia per abuso d’ufficio. Repubblica racconta che un collaboratore scolastico di un istituto alberghiero di Alghero ha litigato con il dirigente scolastico e poi ha preso a calci i carabinieri che erano arrivati per accompagnarlo fuori dall’istituto. A Milano due educatrici del comune non sono state ammesse a scuola. Fuori in nove in Toscana e in Friuli-Venezia Giulia, dove alcuni «irriducibili che si sono presentati senza certificato, mostrando documenti farlocchi», come ha detto la responsabile regionale dell’Anp, Teresa Tassan Viol.
Di certo c’è che la frangia degli “irriducibili” sembra assottigliarsi sempre più, con appena il 9,5% del personale della scuola ancora senza vaccino, quando mancano meno di due settimane all’avvio ufficiale del nuovo anno scolastico. Anno che sarà segnato anche dall’introduzione delle “scuole sentinella” per la realizzazione di un piano di monitoraggio allo scopo di controllare la circolazione del virus negli istituti. La novità è annunciata con il rapporto Indicazioni strategiche ad interim per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2021-2022), pubblicato ieri sul sito dell’Istituto superiore di sanità e messo a punto dallo stesso Iss, dai ministeri della Salute e dell’Istruzione, dall’Inail e dalla fondazione Kessler, in collaborazione con il Commissario straordinario.
La roccaforte dei prof No vax
Il 13 settembre, inoltre, sarà anche il d-Day per il debutto della super app che potrà evitare i controlli a mano cui sono stati costretti oggi i collaboratori scolastici attraverso tablet e smartphone. Il banco di prova del Green pass a scuola sembra essere superato a pieni voti ma, sottolineano i sindacati, la vera cartina tornasole sarà la prima campanella, quando tutti i docenti e gli alunni faranno il loro ritorno in classe. Poi c’è Bolzano. Dove, fa sapere oggi La Stampa, un insegnante su quattro non è vaccinato: 4737 su 19.143. Fra gli insegnanti di lingua italiana i No vax sarebbero il 10%, fra quelli di lingua tedesca il 25%. Domenica pomeriggio, spiega il quotidiano erano in tremila ai Prati del Talvera, il più grande parco della città.
L’avvocata Renate Holzeisen è una dei leader della protesta, sta raccogliendo tutti i casi di licenziamento del personale medico e scolastico dell’Alto Adige per opporre ricorso in ogni sede: «Sono così numerosi che non ce la facciamo più a seguirli. Accetto di parlare con voi a una condizione. La prima cosa che dovete scrivere è che, per la stragrande maggioranza, noi non siamo No Vax, noi siamo contro questo vaccino. Gli altri li abbiamo sempre fatti, ma questo è un siero sperimentale. Che, forse, io mi auguro di no, potrebbe avere conseguenze dannose sulla salute, ma che intanto sicuramente non sta avendo il potere di bloccare l’infezione».
Per trovare una soluzione in Alto Adige si pensa di assumere i ragazzi che sono ancora all’università oppure di trattenere chi doveva andare in pensione quest’anno. Il dato dei contagi, in crescita come in tutta Italia, lunedì era di 90 nuovi casi: 26 pazienti ricoverati in ospedale. Le bufale dei No Vax hanno proliferato anche qui come ovunque. Qualcuno era riuscito anche a far girare la calunnia che l’Asl pagasse i parenti dei morti perché dichiarassero, falsamente, che erano morti di Covid-19. Ma ieri a manifestare contro il Green Pass alla stazione c’erano quattro persone.
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