Migrante picchiato, investito e accoltellato alla periferia di Roma: quattro arresti
La polizia ha individuato quattro presunti responsabili di una violenta aggressione a sfondo razziale avvenuta a fine luglio in strada alla periferia di Roma quando un migrante fu picchiato, investito e inseguito fino all’interno di un bus di linea dove fu ferito con alcune coltellate. Si tratta di 4 giovani, tra i 29 e i 34 anni, residenti in zona La Rustica. Secondo gli investigatori, il pestaggio sarebbe nato per un «desiderio di rivalsa» con il «chiaro obiettivo di individuare e punire» il presunto responsabile di rapine avvenute nel quartiere e che avevano generato allarme tra i cittadini. L’uomo che avrebbe commesso quelle rapine è stato arrestato dai carabinieri il 19 agosto, mentre la vittima del pestaggio era ancora in ospedale per le ferite riportate. Gli arrestati si trovano ora ai domiciliari.
La spedizione punitiva di fine luglio
Le indagini della polizia, coordinate dalla procura di Roma, sono scattate dopo l’episodio avvenuto nel pomeriggio del 26 luglio in zona la Rustica. Il cittadino straniero è stato avvicinato dal branco, composto da circa una decina di persone che, dopo avergli chiesto un’informazione, lo ha colpito ripetutamente con calci, pugni e bastonate. Nonostante le botte la vittima è riuscita a scappare, ma gli aggressori lo hanno seguito con le auto investendolo e seguendolo fino a bordo di un bus di linea dove ha cercato di rifugiarsi. Dopo poche centinaia di metri, con le macchine hanno sbarrato la strada al bus e uno degli aggressori salito a bordo ha ferito la vittima con alcune coltellate. Sul posto pattuglie del V Distretto Prenestino, polizia scientifica e 118. Portato in ospedale il ferito è stato giudicato guaribile in 20 giorni. Gli arrestati sono accusati, in concorso, dei reati di lesioni con l’aggravante della discriminazione razziale, violenza privata, porto di armi improprie, interruzione di pubblico servizio. Sono in corso gli accertamenti degli investigatori per l’identificazione degli altri partecipanti alla ‘spedizione punitiva’ e per accertare se nello stesso periodo ci siano state altre aggressioni della stessa natura.
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