Incendio a Milano, scattano le perquisizioni: sequestrati documenti sui pannelli in un’azienda del Piacentino
Scattano le prime perquisizioni e i sequestri nell’ambito dell’indagine sull’incendio della Torre dei Moro a Milano. Nella giornata di oggi, 3 settembre, sono stati acquisiti documenti relativi ai pannelli del rivestimento esterno del grattacielo di 18 piani che domenica scorsa è incendiato trasformandosi in una torcia incandescente. Le operazioni “presso terzi”, negli uffici della Aza Aghito Zambonini di Fiorenzuola (Piacenza), sono state disposte dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Marina Petruzzella nell’ambito dell’indagine per disastro colposo ancora a carico di ignoti e affidate a una squadra composta da vigili del fuoco, polizia giudiziaria in quota alla Procura.
La squadra di investigatori composta da vigili del fuoco e personale di polizia giudiziaria sta raccogliendo nell’azienda «specializzata – si legge sul sito web della società – nella progettazione, produzione, installazione e personalizzazione delle facciate per edifici residenziali, commerciali, o ad uso industriale» documentazione commerciale e delle gare d’appalto, schede dei materiali e tutto quanto servirà per far luce sui pannelli esterni. Tra i vari nodi da sciogliere, c’è anche quello sul ruolo della Aza Aghito Zambonini nella realizzazione della copertura esterna a forma di ‘vela’ del grattacielo di via Antonini. In sostanza si vuole capire se abbia prodotto i pannelli forniti oppure li abbia solo commercializzati. In questo caso bisognerà, quindi, anche risalire alla ditta produttrice. Intanto, mentre proseguono le indagini con l’audizione di molte persone, è stato rintracciato il proprietario dell’appartamento del 15esimo piano, quello da cui si è sviluppato l’incendio, che dovrà pure lui essere sentito. Da quanto è stato riferito, i vigili del fuoco, che hanno già assemblato i vari video sull’incendio in un unico filmato in cui viene ricostruito quel che è accaduto e stanno stendendo una relazione da consegnare in Procura, in soli tre giorni hanno effettuato 110 accessi per poter consentire agli inquilini di recuperare nelle loro abitazioni devastate gli effetti personali.
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