Verso l’obbligo vaccinale, Speranza: «Si può fare anche senza l’ok dell’Ema: più vaccini o chiudiamo»
Appena due giorni fa, il premier Mario Draghi aveva detto chiaro e tondo che l’obbligo del vaccino anti Covid sarebbe arrivato dopo che l’Ema e l’Aifa avrebbero dichiarato il farmaco non più emergenziale, ma ordinario. Quel via libera però potrebbe non essere necessario, soprattutto se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare a fronte di una campagna vaccinale concentrata sull’ultimo delicato miglio per coprire i diversi over 50 ancora non coperti. In un colloquio con il Corriere della Sera, il ministro della Salute Roberto Speranza non esclude che la decisione del governo per imporre l’obbligo vaccinale potrebbe arrivare anche prima che l’agenzia del farmaco europeo si esprima: «Renderebbe tutto più facile – dice Speranza – ma i vaccini sono già sicuri e quindi si può anche senza, come è stato per il personale sanitario».
L’ipotesi dell’obbligo vaccinale e lo spettro delle nuove chiusure
L’introduzione dell’obbligo secondo Speranza non è una strada obbligata, ma di certo un’opzione a portata di mano. Specie se si dovesse affacciare di nuovo la prospettiva di imporre nuove restrizioni, fino addirittura ad altre chiusura come successo nei periodi più bui della pandemia. Tempi e condizioni saranno chiari man mano che dai dati sarà più chiara la direzione che sta prendendo la pandemia in Italia, con gli occhi puntati su «quadro epidemiologico e ospedalizzazioni – aggiunge Speranza – con particolare attenzione alle terapie intensive e al numero dei decessi, la cosa più drammatica». Ad oggi gli italiani coperti da due dosi di vaccino sono 38,5 milioni, il 65% a cui si aggiungono 1,4 milioni che hanno ricevuto il Johnson & Johnson monodose, cioè il 2,4%. L’obiettivo del 90% da più parti indicato come soglia necessaria da raggiungere perché almeno ci si avvicini all’immunità di gregge è ancora distante. Ma rischia di essere anche insufficiente senza solide basi scientifiche: «La scelta si farà in base a una somma di fattori – spiega Speranza – tra cui la forza della variante. Potremmo trovarci in difficoltà anche con più del 90% di vaccinati, o al contrario non avere bisogno dell’obbligo senza raggiungere quella soglia».
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