Green pass per lavorare obbligatorio dove lo è per i clienti, entro ottobre anche su tutti i mezzi pubblici
Come preannunciato nell’ultima conferenza stampa, il governo Draghi punta all’estensione dell’uso del Green pass. La decisione su quali settori saranno interessati da questa espansione verrà presa entro giovedì durante la cabina di regia del prossimo 9 settembre, per entrare in vigore dal prossimo 4 ottobre. Un allargamento che, come riporta il Corriere della Sera, andrebbe a eliminare uno dei punti contraddittori da quando il certificato verde è stato introdotto. Come ad esempio accade nel mondo della ristorazione, dove i clienti sono tenuti a possedere il Green pass per le consumazioni ai tavoli al chiuso, ma non lo sono altrettanto i dipendenti del bar o ristorante. Idem per i mezzi di trasporto, con i controllori che devono verificare il possesso del pass sulle tratte a lunga percorrenza, ma possono anche non aver mai ricevuto una sola dose di vaccino o non aver fatto un tampone nelle precedenti 48 ore. I primi quindi a dover procurarsi la certificazione verde saranno ristoratori, baristi, camerieri, dipendenti di cinema e palestre e i dipendenti della pubblica amministrazione. E dopo l’introduzione dell’obbligo di Green pass per gli spostamenti a lunga percorrenza su treni, navi, traghetti e aerei dal 1° settembre, si pensa a un’ulteriore estensione: quella sui mezzi pubblici locali, ossia tram, bus e metropolitane. Una misura che è al centro del dibattito del governo, e che presenta diverse difficoltà d’attuazione, dato l’alto numero di passeggeri da controllare e la difficoltà di poter svolgere controlli capillari, nonché il timore che i controllori possano essere aggrediti.
L’estensione del Green pass anche sui mezzi pubblici
Al contempo, come spiegato al Foglio dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, sul fronte del rafforzamento dei trasporti locali, il governo «ha stanziato 618 milioni di euro per i servizi aggiuntivi per il secondo semestre dell’anno, dopo i 250 milioni di euro usati dalle Regioni nel primo, cui spetta la programmazione e la gestione dei trasporti locali». E per il controllo della certificazione Covid a bordo dei diversi trasporti pubblici, a lunga e breve percorrenza, oltre all’introduzione della figura dei mobility manager, i controlli sui mezzi pubblici potrebbero essere già effettuati mediante «norme che già permettono, attraverso ordinanze locali, che ausiliari del traffico e dipendenti delle aziende di trasporto possano fare verifiche anche sul rispetto dei protocolli sanitari». I nodi sull’attuazione dell’estensione della misura di controllo del Green pass sui mezzi del trasporto pubblico locale restano però ancora molti, anche in luce delle differenze di mobilità su base regionale e locale. Ma si tenterà di scioglierli nelle prossime settimane.
Foto in copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
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