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Green pass, l’università del Piemonte prende le distanze da Barbero: «La sua posizione non è quella dell’ateneo»

07 Settembre 2021 - 16:41 Redazione
Alessandro Barbero
Alessandro Barbero
Ieri il professore aveva detto di essere contrario all'obbligo per l'accesso agli atenei. Il rettore: «Qui la maggior parte dei docenti è a favore della certificazione verde»

Hanno fatto discutere le parole pronunciate ieri dal noto professore di storia Alessandro Barbero che, intervenendo a un incontro organizzato da Fiom Cgil fiorentina, ha detto di essere contrario al Green pass per l’accesso alle università, contestando l’«ipocrisia» della misura del governo Draghi e preferendo eventualmente l’inserimento dell’obbligo vaccinale. Secondo Barbero, docente ordinario di Storia Medievale all’università del Piemonte orientale, si tratta di una misura a cui l’esecutivo ricorre «perché non ha il coraggio di dire le cose come stanno»: «È uno strumento poco cristallino per indurre la gente a vaccinarsi con sotterfugi, sarebbe allora più corretto inserire l’obbligo». Parole che hanno sollevato polemiche, tanto che oggi il rettore dell’università del Piemonte orientale, Gian Carlo Avanzi, è stato costretto a prendere le distanze da Barbero. Il professore peraltro non è l’unico dell’istituto a pensarla così. Insieme ad altri docenti universitari, ha sottoscritto il manifesto contro l’introduzione dell’obbligatorietà del Green pass per l’accesso alle università italiane.

«Rispetto l’opinione dei colleghi e delle colleghe – ha fatto sapere il rettore in una nota – ma non deve essere confusa con quella della stragrande maggioranza dei docenti, delle studentesse e degli studenti, del personale tecnico-amministrativo dell’università del Piemonte orientale, favorevole al Green pass e fermamente allineata alla prevalenza della libertà collettiva su cui si è espressa anche la ministra Maria Cristina Messa». Quanto all’obbligo vaccinale, il rettore ha commentato nella nota: «Come medico direttore del pronto soccorso di Novara, ben memore della paurosa situazione di un anno fa, non posso che essere favorevole e, anzi, esortare tutti a vaccinarsi il più presto possibile».

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