Niente stipendio per i lavoratori statali senza Green Pass: il nuovo decreto di Draghi e Brunetta
Senza Green Pass via lo stipendio. Il governo Draghi prepara il decreto che renderà obbligatoria la Certificazione Verde Covid-19 per i dipendenti pubblici e anche per loro, come per il personale della scuola, varrà la sanzione della sospensione del salario in caso di inottemperanza dopo cinque giorni. Mentre quello varato ieri dal consiglio dei ministri introduce l’obbligo vaccinale per coloro che per motivi di lavoro devono accedere alle Rsa, anche se dipendenti di ditte esterne. Scatterà dal 10 di ottobre e prevede la sospensione della prestazione lavorativa e dunque dello stipendio. Anche in questo caso i controlli spettano ai dirigenti delle strutture sanitarie e ai datori di lavoro. Stabilite anche le sanzioni: da 400 a mille euro di multa per il lavoratore, i dirigenti scolastici e il datore di lavoro. Il Green Pass obbligatorio per la Pubblica Amministrazione arriverà la prossima settimana. A lavorarci già da qualche tempo è il ministro Renato Brunetta.
Il testo, secondo fonti di governo citate oggi da Il Messaggero, «è pressoché pronto». L’unica cosa che manca è di decidere nel dettaglio il sistema dei controlli, che dovrebbero spettare al capo dell’ufficio. Ci sono anche da superare le resistenze della Lega, che con Matteo Salvini aveva proposto di rendere obbligatoria la Certificazione Verde soltanto per chi lavora a contatto con il pubblico. Ma non andrà così: la misura riguarderà «l’intero comparto dei dipendenti pubblici». Le uniche eccezioni saranno coloro che non possono vaccinarsi, che dovranno dimostrarlo attraverso un certificato medico. Nelle nuove norme sarà compreso anche l’obbligo di Green Pass per i lavoratori dei settori aperti al pubblico e in cui il lasciapassare è già necessario per l’utenza. E quindi dipendenti di ristoranti e bar, treni a lunga percorrenza e aerei, palestre e piscine, cinema e teatri.
Il ministro della Cultura Dario Franceschini in una lettera a Draghi ha intanto chiesto di autorizzare un aumento della capienza in cinema, teatri, concerti e spettacoli dal vivo, attualmente fissata al 50%. Poi sarà la volta del lavoro privato. Per il quale si attendono però le norme tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Quando toccherà a chi lavora in fabbrica, ufficio o azienda. Mentre le sanzioni si dovranno stabilire insieme ai sindacati, su questo tema resta aperto il fronte tamponi. I sindacati chiedono che a pagarli siano le imprese, le aziende vogliono che i soldi siano stanziati dal governo. Che pare orientato al no. Questo è l’elenco dei settori a cui verrà prossimamente esteso il Green Pass: ristoranti e bar, musei, cinema e teatri, eventi e competizioni sportive, piscine, palestre, centri benessere e termali, parchi tematici e di divertimento, convegni, sale gioco, bingo e casino, concorsi pubblici, centri culturali, sociali e ricreativi, treni, navi, aerei e bus a lunga percorrenza o che attraversano più regioni.
«L’obiettivo da raggiungere», dice all’agenzia di stampa Ansa il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, è l’estensione per tutti i lavoratori del pubblico e del privato già dalla prossima settimana. «È chiaro – aggiunge il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia – che l’estensione del green pass dovrà essere progressiva». L’obiettivo sarebbe dunque quello di mettere a punto il nuovo decreto entro la prossima settimana, dopo un passaggio in cabina di regia con i capidelegazione di maggioranza, per renderlo operativo per l’inizio di ottobre.
Il Super Green Pass in arrivo
Questa è quindi la strategia di Mario Draghi, che non ha intenzione di farsi condizionare più di tanto dalle fibrillazioni interne alla sua maggioranza. Ed è pronto quindi a varare quello che i giornali già chiamano il Super Green Pass, insieme allo stop allo smart working per la pubblica amministrazione già caldeggiato da Brunetta. «Useremo gradualità – dice il premier, secondo quanto riferiscono a la Repubblica alcuni ministri – Procediamo un passo alla volta, per scrivere bene le regole ed evitare problemi successivi». A seguire il dossier è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli. Secondo il quotidiano forse già giovedì prossimo si riunirà la cabina di regia. Tre i capitoli sui quali intervenire: il certificato vaccinale per i lavoratori dei settori (come la ristorazione) in cui la carta verde vale già per gli avventori, l’estensione per la pubblica amministrazione e quella per il settore privato.
Intanto nella bozza del DL votato ieri in Cdm c’è l’obbligo di Green Pass per chiunque entri negli istituti scolastici. Quindi anche per i genitori che vanno a prendere i bambini. «Fino al 31 dicembre 2021, cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica, chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative», «deve possedere ed è tenuto ad esibire la certificazione verde Covid-19», si legge nella bozza circolata ieri. L’obbligo di esibire il pass vale per chiunque entri in una scuola ma non riguarda gli studenti e chi è esentato dal vaccino. L’estensione vale anche per le università. I controlli spettano ai dirigenti scolastici e nel caso di personale esterno alle scuole, anche ai rispettivi datori di lavoro.
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