Covid e salute mentale, raddoppiati i ricoveri per tentato suicidio tra gli adolescenti al Bambino Gesù di Roma
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Nella giornata mondiale per la prevenzione del suicidio arriva dall’ospedale Bambino Gesù di Roma il tragico dato aggiornato sui ricoveri per tentato suicidio o autolesionismo registrati in tempo di pandemia tra gli adolescenti. Le misure restrittive anti Covid, l’isolamento e l’incertezza del futuro hanno soffocato sempre di più i ragazzi e le ragazze alle prese con una vita che di colpo non hanno più riconosciuto. Autolesionismo e comportamento suicidario sono le forme più gravi del malessere psicologico che la struttura pediatrica di Roma ha registrato: dal 17% del gennaio 2020 il dato si è impennato raggiungendo il 45% del totale nel gennaio 2021. Da questi numeri l’idea di un servizio dedicato alla prevenzione del suicidio in età evolutiva promossa dal Bambino Gesù e diffusa proprio nella giornata dedicata al tema.
Aumentato il rischio di cronicizzazione
L’assistenza da fornire ai più giovani non riguarda solo il periodo di ricovero: «La gestione clinica post-dimissione dei pazienti ricoverati per ideazione suicidaria e tentativo di suicidio risulta spesso complessa, caratterizzata da stati critici intermittenti che portano a nuovi accessi al Pronto Soccorso e spesso a ricoveri ripetuti», spiegano i medici dell’ospedale pediatrico. Si tratta del cosiddetto fenomeno del revolving door, «fonte di sovraccarico dei servizi ospedalieri dedicati all’urgenza e ragione di incremento del rischio di cronicizzazione dei disturbi psichiatrici ad esordio in età evolutiva». Il servizio messo a disposizione dalla struttura di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del Bambino Gesù ha quindi predisposto un percorso clinico di alta assistenza per l’autolesionismo e la prevenzione del suicidio: «Attivato in collaborazione con varie Asl della Regione Lazio, in particolare con la collaborazione dei Servizi di Neuropsichiatria infantile della Asl Roma 1, Asl Roma 5 e della Asl di Viterbo, si offre come centro di riferimento con lo scopo di prendere in carico rapidamente i bambini e gli adolescenti che giungono al Pronto Soccorso per ideazione suicidaria, tentativo di suicidio o comportamento autolesivo, avviando quanto prima un inquadramento diagnostico ed un trattamento integrato farmacologico per il paziente e psicoterapeutico per l’intero nucleo familiare». Un modello che consente così di monitorare in maniera costante adolescenti e famiglie nella fase più acuta del rischio di comportamenti autolesivi e a cui si potrà fare riferimento anche mediante una linea telefonica integrata per le urgenze attiva 24 ore su 24.
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