Green pass, ipotesi decreto unico: obbligatorio per il lavoro nel pubblico e nel privato
Per i dipendenti del Pubblica amministrazione era nell’aria da tempo, per i privati la trattativa con i sindacati ha reso più impervio il percorso di estensione del Green pass. Adesso, però, il governo ha deciso di accelerare: obbligo per tutti, sia per i dipendenti pubblici che privati, introdotto dallo stesso decreto. Chi non possiede il Certificato Verde incorre nella sospensione dello stipendio. «Provvedimento unico e subito» è la sintesi che rimbalza tra i ministeri. L’obiettivo della misura? Dare un boost alla campagna vaccinale e arrivare all’immunizzazione del 90% della popolazione italiana. Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta è stato chiaro: «L’obbligo di Green pass deve valere sia per i lavoratori pubblici che per quelli privati». Con il pressing, poi, di Confindustria – Carlo Bonomi ha chiesto «un provvedimento urgente per mettere in sicurezza» le aziende -, pare che Palazzo Chigi abbia intenzione di abbandonare la strategia dei «piccoli passi».
Tutti i partiti d’accordo tranne la Lega
Il decreto unico per applicare il Green pass al settore pubblico e privato incontrerebbe i favori di tutti i partiti di maggioranza, meno la Lega di governo. I presidenti di Regione del Carroccio, Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana e Luca Zaia, invece, dissentono con la linea reticente di Matteo Salvini. Benché il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza siano propensi all’estensione, «scrivere queste norme non è facile – dice al Mattino una fonte di governo al lavoro sul dossier -. Ci sono decine di questioni da sciogliere, a cominciare dai controlli e dalle sanzioni per i lavoratori senza Green pass. Ma se lunedì fosse decisa un’accelerazione, il provvedimento unico si potrebbe varare anche la prossima settimana». Le regole, tanto per i 3,2 milioni di lavoratori del pubblico impiego quanto per i dipendenti di aziende private, sarebbero le stesse di quelle applicate al mondo scuola: o vaccino, o tampone ogni 48 ore per accedere sul luogo del lavoro, con lo Stato che copre i costi del test solo per quelle persone che non possono vaccinarsi per motivi di salute.
Le forze dell’ordine no vax sono una questione spinosa per il governo
Dopo cinque giorni di assenza, scatta l’aspettativa senza stipendio. C’è, tuttavia, una questione spinosa per il governo. Qualora il decreto dovesse essere approvato, si troverebbero in una zona grigia 12 mila poliziotti, 6 mila carabinieri e circa 3 mila vigili del fuoco – tutti dipendenti pubblici – che hanno deciso di non vaccinarsi. In questi casi, però, lasciare a casa il personale delle forze dell’ordine senza stipendio si traduce in minore sicurezza per i cittadini. Mentre cresce l’ipotesi del vaccino obbligatorio per le forze di ordine pubblico – così come è stato per i sanitari -, Speranza detta la tabella di priorità per l’estensione del Green pass. «Verrà esteso a vari settori, a cominciare da quelli in cui il certificato viene chiesto ai clienti ma non ai lavoratori, come i ristoranti e i bar. Anomalia – la definisce il titolare del dicastero della Salute – che sarà sanata nel più breve tempo possibile».
Leggi anche:
- La ministra Messa: «Lo studente che non ha il Green Pass rischia anche la multa»
- Green pass, classi pollaio, orari, incognita trasporti: tutti i fronti ancora aperti del ritorno a scuola
- Brunetta a raffica: «Draghi? Un campione meglio di Cavour. Il Green pass è geniale: servirà a tutti»
- Green pass anche per i genitori che portano i figli a scuola, i presidi: «Sarà un enorme problema»
- Ciciliano (Cts): «L’80% dei vaccinati non basta più, ci vuole il Green Pass obbligatorio per tutti»