L’incendio alla Torre dei Moro di Milano causato da una sigaretta?
Un mozzicone di sigaretta lanciato da uno dei piani superiori potrebbe aver causato l’incendio alla Torre dei Moro di Milano. Una cicca spenta male viene considerata dagli investigatori la causa più probabile del rogo nel grattacielo di via Antonini che ha distrutto completamente 14 appartamenti. L’edizione milanese di Repubblica spiega che da tempo nel condominio era in corso una “guerra delle sigarette”, con diversi residenti in protesta per i mozziconi lasciati cadere dall’alto. L’ipotesi su cui si stanno concentrando gli investigatori — coordinati dalla pm Marina Petruzzella e dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano — è che a prendere fuoco per primi siano stati i sacchi di roba inutilizzata ammassata sul terrazzino dell’appartamento al 15esimo piano. Nel sopralluogo della procura e dei vigili del fuoco è invece stato trovato sul balcone un enorme ammasso di rifiuti, oggetti e materiale plastico andato completamente distrutto nel rogo, proprio nel punto dove i video dei passanti hanno documentato l’inizio dell’incendio.
Ci sono testimonianze e documentazione sulle lamentele degli abitanti e persino su piccoli incendi che sono stati domati in tempo prima di quello che ha distrutto il palazzo. Dalla procura è stata acquisita anche una lettera all’amministratore in cui una residente del piano terra si lamentava dei mozziconi finiti sul suo cortile. Al centro dei sospetti, quindi, ci sono i fumatori che vivono negli appartamenti sopra a quello da cui è partito l’incendio. «Una sera ne ho trovate undici – racconta al quotidiano una delle residenti che vivono nelle villette al piano terra – le ho raccolte tutte in un barattolo, ero pronta a portarle all’assemblea di condominio. Protesto da anni, oltre al principio d’incendio ci fu anche il caso di un dondolo bruciato da un mozzicone caduto dall’alto, in un’altra casa. Ho coinvolto l’amministratore che ha man#dato la raccomandata. Ma non si è mai capito chi fosse a gettare le sigarette di sotto». L’altro fronte delle indagini riguarda i pannelli e tutte le certificazioni sulla pratica edilizia. Le vele sono state costruite con materiale Larson PE, dalla ditta spagnola Alucoil. E, a questo punto, all’attenzione degli investigatori c’è anche l’ente certificatore italiano che ha dato il via libera.
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