L’incontro tra Papa Francesco e Viktor Orbán a Budapest: «Basta rigurgiti di odio, fermiamo l’antisemitismo»
Papa Francesco è arrivato a Budapest, prima tappa del viaggio che lo porterà anche in Slovacchia. E il suo primo incontro è stato politico. Dopo essere atterrato nella capitale ungherese, accolto dal vice primo ministro Zsolt Semjen, nel Museo delle Belle Arti di Budapest ha incontrato il primo ministro Viktor Orbán e il presidente della Repubblica d’Ungheria, Janos Ader. A quanto si è appreso, l’incontro è stato molto breve, durando circa 15 minuti. Dopo Orbán, papa Francesco incontrerà il presidente della Repubblica Janos Ader, poi i vescovi d’Ungheria, e il Consiglio ecumenico delle Chiese con le comunità ebraiche. Mentre in Piazza degli Eroi celebrerà la messa conclusiva del 52esimo Congresso eucaristico internazionale e reciterà l’Angelus. Il viaggio di Francesco tra Ungheria – dove si fermerà per una visita-lampo di sole sette ore – e Slovacchia si concluderà mercoledì 15 settembre: è il 34esimo del suo Pontificato, il primo dopo l’operazione chirurgica al colon che Bergoglio ha subito lo scorso 4 luglio al Policlinico Gemelli.
Orbán, uno dei leader più distanti da papa Francesco
L’incontro di questa mattina tra Bergoglio e Orban assume un significato particolare alle luce delle posizioni xenofobe e intolleranti del premier ungherese. Un confronto che era piuttosto atteso con uno dei leader del populismo e sovranismo europei, nazionalista conservatore ed euroscettico, tra i più distanti dalle posizioni dell’attuale Pontefice soprattutto sulla questione migranti ma anche su tante altre, fautore della chiusura delle frontiere così come di una limitazione delle libertà individuali e di espressione, nonché di posizioni apertamente critiche verso la democrazia liberale. A giugno il premier ungherese ha approvato la discussa legge anti Lgbtq+ contrastata dalla Commissione europea che ha poi avviato due procedure di infrazione contro la stessa Ungheria e la Polonia per violazioni sull’uguaglianza e la tutela dei diritti fondamentali. L’incontro di papa Francesco con Orbán e il vice primo ministro Semjen, ha fatto sapere la Sala stampa vaticana, «si è svolto secondo il programma previsto, in un clima cordiale, ed è terminato alle ore 9.25», durando in tutto circa 40 minuti. Tra i vari argomenti trattati, «il ruolo della Chiesa nel Paese, l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente, la difesa e la promozione della famiglia».
«Spegnere la miccia dell’antisemitismo»
«Ogni volta che c’è stata la tentazione di assorbire l’altro non si è costruito, ma si è distrutto; così pure quando si è voluto ghettizzarlo, anziché integrarlo. Quante volte nella storia è accaduto! Dobbiamo vigilare e pregare perché non accada più. E impegnarci a promuovere insieme una educazione alla fraternità, così che i rigurgiti di odio che vogliono distruggerla non prevalgano», sono le parole del papa a Budapest, incontrando il Consiglio ecumenico delle Chiese e alcune Comunità ebraiche dell’Ungheria. «Penso alla minaccia dell’antisemitismo, che ancora serpeggia in Europa e altrove. È una miccia che va spenta». Per Bergoglio «il miglior modo per disinnescarla è lavorare in positivo insieme, è promuovere la fraternità».
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