La denuncia di Navalny a una settimana dal voto: «Vogliono zittirmi. Fuori i ladri dal parlamento»
Alexei Navalny torna a parlare. Lo fa attraverso un post Instagram in cui sostiene che gli vengano limitati gli incontri con il suo avvocato nel tentativo, a pochi giorni dalle elezioni parlamentari del 19 settembre. L’obiettivo, dice, è impedirgli di comunicare con i suoi sostenitori e pubblicizzare quella che definisce la strategia del ‘voto intelligente’ e così «lottare per un futuro migliore per il nostro Paese contro coloro che ci trascinano nel fango». «Siete voi fifoni che vivete nella comodità a bloccare i siti web su internet. Ma qui (in carcere, ndr) bloccano direttamente le persone». Continua Navalny: «La paura del Cremlino nei confronti del voto intelligente è cosi grande che hanno bloccato me. Ora, quando mi viene a visitare un avvocato, lo fanno passare, ma subito dopo nella stanza dove parliamo attraverso il vetro giunge un addetto e ci informa che l’incontro con l’avvocato ‘viola l’orario quotidiano’ e lo interrompe». L’oppositore di Vladimir Putin continua: «E’ illegale, ovviamente. Ma perché lo fanno? A causa vostra. Perché io qui tutti i giorni vi incito ad andare a votare il 19 settembre e ad usare il “voto intelligente” (sistema che, con l’uso di siti e app, suggerisce il voto verso candidati alternativi, ndr) per battere Russia Unita. Più persone riesco a convincere e più possibilità abbiamo di far uscire dalla Duma un paio di disgustosi ladri di Putin».
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