Lo zampino di Grillo sui garanti M5s: così il fondatore blinda i posti chiave nel Movimento di Conte
Gli iscritti del Movimento 5 Stelle voteranno il prossimo 16 settembre il nuovo Comitato di Garanzia, i 3 esponenti pentastellati che avranno il compito di vigilare sulla corretta applicazione del nuovo statuto e sull’operato dell’ormai presidente Giuseppe Conte. E Beppe Grillo, cui spettava la scelta dei candidati a ricoprire questo ruolo di garanzia, ha resa nota oggi la sua sestina dei papabili garanti, fedelissimi all’ex comico. Tra i nomi proposti da Grillo, per riequilibrare il bilanciere interno al nuovo MoVimento, ci sono Luigi Di Maio, la sindaca di Roma Virginia Raggi e il presidente della Camera Roberto Fico. Tutti e tre, salvo sorprese, verranno eletti. Nella sestina proposta da Grillo ci sono però anche i deputati Carla Ruocco, il capogruppo M5s dell’Umbria Andrea Liberati e l’eurodeputata Tiziana Beghin, che però hanno meno probabilità di spuntarla.
«Ringrazio Beppe per la fiducia nell’indicarmi in vista di questo incarico. L’elezione del Comitato sarà un altro passo concreto in avanti verso il nuovo corso del M5S con Giuseppe Conte», ha commentato il ministro degli Esteri Di Maio prima di volare in Puglia in vista delle Amministrative di ottobre. Il presidente della Camera Fico, in un post su Facebook, ha invece detto di esser pronto a metter a disposizione la propria esperienza, sottolineando come «Il Comitato sarà un organo terzo che sovrintenderà alla corretta applicazione dello Statuto e avrà un ruolo significativo per il funzionamento e il nuovo corso del M5S con alla guida Conte».
Come si voterà il nuovo Comitato di Garanzia del Movimento
Quanto alla votazione, questa si svolgerà sulla piattaforma SkyVote. Come precisato sul sito del Movimento, ciascun iscritto può far pervenire eventuali osservazioni e/o considerazioni e/o opinioni entro le ore 12 del giorno 15 settembre 2021 a un dato indirizzo email. Nel caso del voto sul Comitato di Garanzia, ogni iscritto certificato abilitato al voto potrà esprimere fino a due preferenze. In caso di espressione di una seconda preferenza, «quest’ultima dovrà indicare un candidato di genere diverso». Nella nota ufficiale in vista del voto, si specifica: «Saranno proclamati eletti i tre candidati che avranno ricevuto il maggior numero di preferenze; nel caso in cui i primi due candidati che hanno ricevuto il maggior numero di preferenze siano dello stesso genere, sarà proclamato eletto come terzo componente il candidato di genere diverso che ha ottenuto più preferenze. In caso di parità sarà proclamato eletto il candidato più giovane di età tra coloro che hanno ricevuto lo stesso numero di preferenze».
Il primo nodo: il vincolo del secondo mandato
Uno dei primi nodi che andranno sciolti dall’ex premier Conte, su cui vigilerà il Comitato, sarà quello relativo alla possibile deroga al limite dei due mandati, che vede coinvolti diversi volti noti del M5s, inclusi quelli che potrebbero far parte dello stesso Comitato di garanzia. Ma, al contempo, una possibile deroga alla regola dei due mandati dell’originario MoVimento potrebbe però alimentare il malcontento nei parlamentari e degli esponenti eletti al primo mandato. Il loro timore è quello di rimanere nell’ombra e, di conseguenza, vedono ridursi le eventuali possibilità per una possibile futura rielezione a favore dei già noti big del M5s, anche in vista del taglio dei parlamentari, caldeggiato proprio dallo stesso M5s.
Foto in copertina: ANSA/ MASSIMO PERCOSSI
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