Bollette, perché elettricità e gas aumenteranno fino a 500 euro l’anno per famiglia
L’aumento delle bollette di elettricità e gas comporterà una maggiore spesa pari a 500 euro l’anno per ogni famiglia. Di cui 100 per la luce e fino a 400 per il gas. Questi i calcoli dopo l’annuncio del ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani sull’incremento del conto dell’energia pari al 40% in autunno. Ma cosa sta succedendo al mercato dell’energia? La crescita del conto è dovuta principalmente a due fattori. Il primo è la conseguenza della ripresa dell’economia con conseguente balzo della produzione industriale, che ha creato una bolla dei prezzi delle materie prime. A partire dal gas, che è l’elemento più utilizzato per alimentare le centrali elettriche di tutto il mondo. Il secondo elemento riguarda i certificati sulle emissioni di CO2, i cosiddetti permessi per inquinare. Le politiche più restrittive dell’Unione Europea sulle emissioni hanno portato all’aumento del prezzo dei diritti, che vengono scambiati come prodotti finanziari. I produttori di energia sono costretti a comprarli e scaricano i costi in bolletta.
Repubblica spiega oggi che secondo quanto accade oggi nel mercato dei future, ovvero quei prodotti finanziari con cui un acquirente e un venditore si impegnano a una negoziazione futura di un’attività a un prezzo già fissato, la crescita dei prezzi continuerà fino a Natale, per cominciare poi la discesa e tornare alla normalità pre-pandemia nella seconda metà del 2022. E cosa potrà fare ora il governo? Per fermare il rincaro di luglio l’esecutivo ha stanziato 1,3 miliardi come compensazione. Ora il ministro dell’Economia Daniele Franco deve scegliere se intervenire con un nuovo stanziamento, ma a questo punto molto più ingente, oppure rivedere le varie voci in bolletta. Per esempio spostando il peso di alcuni oneri come gli incentivi alle rinnovabili, che pesano per oltre 11 miliardi all’anno – sulla fiscalità generale. Facendo però pesare tutto sui conti dello Stato.
In Italia, i prezzi del metano e della corrente sul mercato tutelato sono fissati all’inizio di ogni trimestre da Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Nel terzo trimestre del 2021, che è iniziato il primo luglio, il costo dell’elettricità era aumentato del 9,9%, e quello del gas del 15,3%. Ma la bolletta elettrica sarebbe salita addirittura del 20%, se il governo non fosse intervenuto per calmierarla. In pratica, aveva usato 1,2 miliardi ricavati dalla vendita di quote di emissioni nel sistema Ets per abbassare la stangata per i cittadini. E nel lungo periodo? Davide Tabarelli di Nomisma Energia in un’intervista a La Stampa propone: «Il nucleare può risolvere il problema, questo è sicuro. Se la questione climatica diventasse veramente seria e non quel tema da salotto o da ecologismo sognatore che è stato fin qui, allora sì, il nucleare non potrebbe che essere un’opzione molto seria».