Super Green Pass per tutti i lavoratori da ottobre? Il governo studia il nuovo decreto
L’idea di un Super Green Pass per tutti i lavoratori, sia del pubblico che del privato, da varare entro settembre è nei piani del governo. Ma rimarrà forse sulla carta. Anche se c’è chi, come il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, vorrebbe l’estensione del Certificato Verde Covid-19 da subito e per mezzo di un solo decreto per ridurre al minimo le contestazione. Una linea a cui si è iscritto ieri anche il responsabile dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. E che vede favorevole anche Roberto Speranza. Ma il presidente del Consiglio Mario Draghi sembra invece orientato a portare il Green Pass obbligatorio per i lavoratori in due step. Il primo sarà quello che riguarderà la pubblica amministrazione e sarà varato entro questa settimana. Il secondo invece potrebbe arrivare intorno al 15 ottobre. Quando saranno risolti i nodi giuridici e si sarà trovata un’intesa con imprese e sindacati.
Giovedì 16 settembre quindi approderà sicuramente in consiglio dei ministri il decreto che estenderà il lasciapassare ai dipendenti della pubblica amministrazione. Dopo sanità e scuola saranno i lavoratori degli organi costituzionali, delle agenzie fiscali, degli enti culturali. di federazioni sportive, fondazioni, istituti di ricerca, enti di previdenza e forse anche delle società partecipate dallo Stato a essere obbligati a presentare il Green Pass per lavorare. Ma, scrive oggi il Corriere della Sera, non è escluso che si riesca a chiudere questa settimana anche sul settore privato, arrivando a estendere il certificato a tutto il mondo del lavoro. In un decreto unico che tenga dentro anche lavoratori autonomi, professionisti e anche i fruitori dei relativi servizi. Un’unica norma valida per tutti costituirebbe un’accelerazione per il governo, che fino a ieri era intenzionato nel provvedimento di settembre al massimo a estendere il certificato ai lavoratori dei servizi che l’utenza può utilizzare soltanto con il Green Pass.
In questo caso però il decreto entrerebbe in vigore non subito ma tra il 10 e il 15 ottobre. Per dare il tempo a chi non ha ancora ricevuto la seconda dose di vaccino. E in ogni caso la stretta sulla pubblica amministrazione, combinata alla riduzione dello smart working voluta da Brunetta, è comunque in arrivo. Con la relativa minaccia di sanzioni per chi non si mette in regola: da 400 a 1.000 euro di multa e sospensione dal lavoro e dallo stipendio per i recidivi. Ci sono anche alcuni nodi giuridici da sciogliere sul tavolo. Sono quelli di cui si sta occupando il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli. E riguardano, per esempio, l’obbligo di Green Pass nei tribunali. Che può essere esteso ai magistrati e ai lavoratori, ma non a imputati e testimoni. Per quanto riguarda gli organi costituzionali, invece, una norma rinvierà alla loro autonomia pur sollecitando all’estensione.
Il nuovo decreto
Il Corriere spiega anche che per il lavoro privato Palazzo Chigi aspetta una proposta dal ministero del Lavoro, che da settimane tratta con Confindustria e sindacati. Altrimenti Draghi procederà per step, prima il pubblico e poi il privato. In questo caso, anche il green pass per tutti i settori al chiuso dove il certificato viene già richiesto ai clienti (ristoranti, palestre, cinema, teatri, treni, aerei, navi) verrebbe affrontato nel decreto ad hoc sul mondo del lavoro privato. Un’altra ipotesi è che venga inserita nel decreto sulla pubblica amministrazione una previsione di legge in cui sia scritto che «tutti i lavoratori del settore privato devono avere il Green Pass». Giovedì in Cdm dovrebbe essere istituito il fondo per indennizzare i danneggiati dai vaccini chiesto in Parlamento dalla Lega.
Ma è più probabile che, questa settimana o la prossima, quando la decisione sarà matura, si procederà con un obbligo per tutti i privati, senza distinzione di categorie (si era ipotizzato di dare la precedenza ai servizi, come ristoranti e trasporti di lunga percorrenza, per accedere ai quali oggi i clienti hanno l’obbligo di pass). Al momento non sarebbe in discussione la gratuità dei tamponi per i non vaccinati. Quanto al pubblico, il perimetro sarà ampio, andrà oltre i 1,2 milioni di dipendenti della Pa finora stimati, perché si includeranno tutti i soggetti elencati dall’Istat, dunque gli enti pubblici (tranne quelli economici) e le società partecipate, come le Poste. Il pass non dovrebbe essere imposto per accedere agli sportelli pubblici.
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