«Se non si inizia a sparare andrà sempre peggio»: il messaggio di un assessore leghista di Voghera prima dell’omicidio di Youns
«Finché non si comincerà a sparare, sarà sempre peggio». Sono le parole scritte lo scorso 26 giugno, circa un mese prima dell’omicidio di Youns El Boussettaoui, dall’attuale assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera, Giancarlo Gabba. All’epoca, Gabba, ricopriva il ruolo di assessore all’Urbanistica della città e ha “ereditato” le deleghe alla Sicurezza cittadina da Massimo Adriatici, l’assessore che, nella notte tra il 20 e il 21 luglio scorsi ha ucciso con un colpo di pistola il 36enne di origine marocchina nel comune del Pavese. Presenti nella chat, oltre ad Adriatici, anche Simona Virgilio, assessora all’Istruzione del comune di Voghera, che aveva comunicato ai suoi colleghi che «davanti all’Africa market» era presente «un mega assembramento con tantissimi individui con bottiglie in mano, non si riesce neanche a passare». Un’osservazione a cui l’assessore Gabba ha risposto invocando soluzioni violente: «Finché non si comincerà a sparare, sarà sempre peggio. Temo che anche il buon Massimo (Adriatici, ndr) non sappia più come affrontare il problema con i nostri poliziotti». Nella chat anche la sindaca di Voghera, Paola Garlaschelli, che si sarebbe limitata a rispondere: «Ma non abbiamo nessuno di turno in Polizia locale?», senza invitare ad abbassare i toni della discussione né prendendo le distanze dalle parole dell’assessore Gabba.
Foto in copertina: ANSA/TORRES
Leggi anche:
- Massimo Adriatici: l’assessore che ha ucciso Youns a Voghera «aveva proiettili proibiti nella pistola»
- Voghera, i filmati: l’assessore Adriatici pedinava la sua vittima
- Voghera, l’assessore Adriatici a un testimone dopo lo sparo: «Hai visto che mi stava dando un calcio in testa?» – Il video
- Voghera, l’interrogatorio di Adriatici: «Sono addestrato, non volevo uccidere». Il gip: «Dall’assessore rischi per la collettività»
- Voghera, le voci di chi è sceso in piazza: «Salvini non può difendere un assassino. Siamo qui per tutta l’umanità» – Il video