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Abusi sessuali sulle ginnaste, Simone Biles contro l’Fbi: «Un intero sistema ha permesso tutto questo»

15 Settembre 2021 - 19:50 Maria Pia Mazza
L'ex medico della nazionale statunitense è stato condannato per aver abusato di oltre 150 atlete. E ora l'Fbi finisce sotto accusa per il mancato intervento

Durante l’audizione davanti la commissione Giustizia del Senato, la campionessa olimpica Simone Biles non è riuscita a trattenere le lacrime. Parlando delle negligenze dell’Fbi durante le indagini sugli abusi sessuali dell’ex medico della nazionale Larry Nassar, perpetrati nei confronti di oltre 150 atlete della ginnastica artistica e ritmica statunitense, Biles ha puntato il dito contro un «intero sistema» che ha permesso di non intervenire in tempo. «Ci è sembrato che l’Fbi ci abbia voltato più volte le spalle», ha dichiarato Biles, augurandosi che dopo questa vicenda, «se si permetterà a un predatore di danneggiare dei minori, le conseguenze saranno rapide e gravi».

Le accuse contro le negligenze dell’Fbi

Nassar, nel 2018, è stato condannato a fino a 175 anni di carcere per aver commesso abusi su oltre 150 ginnaste. E ora a finire sotto processo sono i funzionari federali che avrebbero dovuto intervenire contro Nassar, e che a causa dei ritardi nella presa in carico delle denunce delle atlete, non hanno bloccato il medico, dandogli modo di continuare a commettere gli abusi. I funzionari dell’Fbi «non hanno risposto alle accuse con la serietà e l’urgenza che avrebbero meritato e richiesto – si legge nel dossier sulle negligenze dell’Fbi redatto dell’ispettore generale del dipartimento di Giustizia, Michael Horowitz – . Hanno commesso numerosi errori e violato molteplici regole del Bureau».

La testimonianza di Mckayla Maroney

A testimoniare contro l’Fbi, erano presenti anche altre tre ginnaste statunitensi, Mckayla Maroney, Maggie Nichols e Aly Raisman. Maroney, nella sua testimonianza, ha ricordato che già nel 2015 aveva denunciato all’Fbi di aver subito abusi sessuali durante i Giochi Olimpici di Londra del 2012 da parte di Nassar. Ma tutto è caduto nel vuoto per lungo tempo. «Non solo l’Fbi non ha tenuto conto della mia denuncia – ha dichiarato Maroney -, ma dopo 17 mesi, quando è stato confermato l’abuso subito, sono state fatte affermazioni completamente false su ciò che ho detto». E l’atleta, nella sua testimonianza, ha aggiunto: «L’Fbi ha permesso a un molestatore di rimanere libero per più di un anno e questa inazione ha consentito a Nassar di continuare con i suoi abusi: che senso ha denunciare un abuso se gli agenti dell’Fbi seppelliscono quel rapporto in un cassetto?».

Foto in copertina: EPA/Graeme Jennings

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