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Super Green Pass: oggi il nuovo decreto ma c’è il rischio sciopero sui tamponi. Come funzionano multe e controlli

16 Settembre 2021 - 05:21 Alessandro D’Amato
super green pass nuovo decreto oggi lavoratori tamponi
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Il Super Green Pass è in arrivo oggi con il nuovo decreto del governo Draghi. Il CdM è convocato per le 16. La Certificazione Verde Covid-19 sarà obbligatoria in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati. Multe, sanzioni, controlli: chi sono i lavoratori esentati

Arriva il Super Green Pass in tutti i luoghi di lavoro. La Certificazione Verde Covid-19 diventerà obbligatoria per tutti i lavoratori, pubblici e privati con il nuovo decreto per il quale il governo Draghi ha convocato il consiglio dei ministri per oggi alle 16. Il testo si discuterà stamattina in una Cabina di Regia in cui saranno presenti i capidelegazione della maggioranza. Dal 15 ottobre e sino alla fine dello stato d’emergenza, prevista per il 31 dicembre, nessuno degli oltre 4 milioni di dipendenti ancora senza Green Pass su un totale di 18 milioni di interessati alla misura potrà andare a lavorare. Nel settore pubblico, dove si stimano 300 mila lavoratori scoperti, si applicherà il modello scuola”. Ovvero sospensione dal lavoro e dallo stipendio dopo cinque giorni di assenza per mancanza di certificazione verde. Nel privato, dove i numeri sono più alti – 3,7 milioni quelli non in regola, contro 11 milioni con Pass – la sospensione dovrebbe partire dal primo giorno. E sarà motivata con l’esigenza di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Lavoratori senza Green Pass: il nodo dei tamponi gratuiti

Nel nuovo decreto ci sarà anche una norma per evitare i licenziamenti. Una clausola di salvaguardia voluta dal ministro del Lavoro Andrea Orlando sancirà che la mancanza del Green Pass non potrà essere utilizzata come pretesto per demansionamenti e licenziamenti. Ma c’è un nodo ancora irrisolto: quello dei tamponi gratuiti per i lavoratori che non si sono vaccinati. Secondo il ministro della Salute Roberto Speranza ad avere il test Pcr gratuito saranno soltanto i lavoratori cosiddetti fragili, ovvero quelli che hanno dimostrato di avere patologie pregresse con un certificato medico. La soluzione non basta ai sindacati. «Non siamo disposti a far pagare ai lavoratori i costi della sicurezza sul lavoro», sostiene Pierpaolo Bombardieri (Uil). «I costi del tampone sono tutt’altro che calmierati: per venire qui ho speso 22 euro in farmacia». Anche Angelo Colombini (Cisl) non ci sta: «I prezzi sono troppo alti, perché non sperimentiamo una gratuità finché dura l’emergenza, fino al 31 dicembre?».

Stefania Salmaso, membro dell’Associazione italiana di epidemiologia e già all’Istituto superiore di sanità, spiega in un’intervista a Repubblica: «Se il Covid colpisce una persona che non si è voluta vaccinare gli oneri ricadono sulla società. Non so se sia giusto che la collettività si debba assumere anche quelli del tampone. E il test gratuito potrebbe non far accettare la vaccinazione da una quota di cittadini non ancora coperti. E noi stiamo facendo di tutto per avere più gente protetta nel modo migliore possibile». Bombardieri in un’intervista a La Stampa minaccia lo sciopero: «Nelle prossime ore vedrò Maurizio Landini e Gigi Sbarra e valuteremo. Abbiamo ricordato a Draghi e ai ministri che ci sono una serie di temi che vogliamo affrontare. Dalle morti bianche ai progetti del Pnrr, dalle pensioni alla riforma fiscale. Se non arriveranno risposte, il sindacato farà il suo mestiere e ci sarà una mobilitazione».

Super Green Pass: il nuovo decreto

Nel nuovo decreto sul Super Green Pass è previsto che nel settore pubblico venga applicato il “modello scuola”. Chi non ha il Green Pass verrà rispedito a casa. La sospensione dal lavoro e dallo stipendio scatta però dopo cinque giorni di assenza ingiustificata. Nel settore privato, per i dipendenti sprovvisti di certificazione verde, la sospensione dalla prestazione lavorativa e dalla retribuzione sarà invece immediata, scatterà cioè fin dal primo giorno. Per evitare abusi, nella norma è prevista una clausola di salvaguardia per i lavoratori privati. La mancanza del Green Pass non consente né il demansionamento né, tanto meno, il licenziamento. Potrebbe invece finire con una mediazione il braccio di ferro sui tamponi gratuiti per i lavoratori senza vaccino. Non si pagheranno solo per i primi 15 giorni dall’entrata in vigore del decreto, per convincere i più restii ad affrettarsi.

Per quanto riguarda l’entrata in vigore, fermo restando la data limite del 15 ottobre, il governo potrebbe scaglionare con un calendario gli obblighi spalmandoli dall’11 al 18 ottobre. Altro aspetto delicato è quello delle sanzioni, difficili da applicare soprattutto nel privato. Ma da modulare anche nel pubblico a seconda del tipo di amministrazione, con diversi procedimenti disciplinari. Ci sarebbe la sospensione dal lavoro e dallo stipendio dopo violazioni reiterate per alcune categorie, come già per gli insegnanti. Di sicuro, l’obbligo si applicherà ai tribunali e anche per gli organi costituzionali ci sarà una spinta ad adeguarsi. «Il Green pass deve servire anche per entrare in Parlamento», chiedono i sindacati. Ad oggi, secondo dati del governo, 13,9 milioni di lavoratori ha già il Green pass, 4,1 milioni ancora non lo ha. L’obbligo riguarderebbe in totale, quindi, circa 18 milioni di persone.

Multe, sanzioni e controlli: anche gli studi professionali nel mirino

Come funzionano i controlli sul Super Green Pass e cosa c’entrano i medici aziendali? Nelle intenzioni del governo le nuove norme saranno applicabili anche agli studi professionali. Ma la disciplina dei lavoratori autonomi dovrebbe essere rimandata a un successivo provvedimento. Di certo i medici aziendali non controlleranno la Certificazione Verde Covid-19. Il controllo spetta ai vertici amministrativi degli uffici pubblici, dalle amministrazioni centrali e periferiche fino ai tribunali. Nel privato toccherà al delegato del datore di lavoro. Chi non ha il lasciapassare non potrà entrare nel posto di lavoro. E dopo la quinta assenza ingiusticata nel pubblico sarà sospeso dal lavoro e dallo stipendio fino alla fine dell’emergenza, al momento prevista per il 31 dicembre. Le multe saranno da 400 a 1.000 euro. Nel privato i controlli dovranno avvenire in modo da tutelare la riservatezza del lavoratore.

Chi è escluso dal Green Pass sul lavoro? Saranno esclusi coloro che non possono essere vaccinati contro Covid-19 in presenza delle patologie indicate nella circolare già emanata dal ministero della Salute, sulla base di un valido certificato medico. Le certificazioni di esenzione Covid-19 decise dal ministero riguardano:

  • chi ha avuto una reazione allergica grave dopo una dose di vaccino o a qualsiasi componente del vaccino;
  • gravidanza. Pur ribadendo che la vaccinazione anti-SARS-CoV-2 non è controindicata in gravidanza, il Ministero della salute dispone una certificazione di esenzione anche per questo caso, «qualora, dopo valutazione medica, si decida di rimandare la vaccinazione»;
  • sindrome di Guillain-Barré; miocardite/pericardite; volontari del vaccino ReiThera; cittadini di San Marino.

Come spiegato dal ministero della Salute, «i certificati saranno rilasciati direttamente dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende e dei Servizi Sanitari Regionali, dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta dell’assistito». Un’operazione che dovrà essere effettuata avendo cura di archiviare la documentazione clinica relativa al paziente anche digitalmente, «attraverso i servizi informativi vaccinali regionali con modalità definite dalle singole Regioni/PA».

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