Clima, l’appello di Draghi: «Non stiamo rispettando le promesse. Serve intesa su gas serra e metano» – Il video
«Tutti gli studi mostrano che le conseguenze dei cambiamenti climatici sono devastanti. Negli ultimi 50 anni, il numero di disastri legati ad eventi meteorologici si è quintuplicato. Dobbiamo muoverci velocemente e intraprendere una trasformazione radicale delle nostre economie in un tempo molto breve». Con queste parole il premier Mario Draghi è intervenuto in videomessaggio dall’EUMed 9 Summit ad Atene al forum virtuale delle Maggiori economie sull’Energia e il Clima, promosso dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Secondo il capo della Casa bianca, «dobbiamo agire e subito contro il cambiamento climatico perché il rapporto Onu sul clima rappresenta un codice rosso per l’umanità». «Con l’accordo di Parigi – ha continuato Draghi – ci siamo impegnati a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Tuttavia – ha precisato – dobbiamo essere onesti nei confronti di noi stessi: stiamo venendo meno a questa promessa. Se continuiamo con le politiche attuali, raggiungeremo quasi 3 gradi di riscaldamento globale entro la fine del secolo con conseguenze catastrofiche». Il presidente del Consiglio ha poi invitato a lavorare tutti per ottenere riduzioni immediate e significative delle emissioni di gas serra e metano: «Non possiamo semplicemente contare sugli altri: dobbiamo tutti fare la nostra parte. In ambito Ue, abbiamo fissato obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni e raggiungere la neutralità climatica. Dobbiamo onorare gli impegni presi in materia di clima e, in alcuni casi, essere pronti a prenderne di più audaci».
Il premier Draghi è poi intervenuto nuovamente in serata, dall’EuMed di Atene, ribadendo che per procedere nella lotta al cambiamento climatico è necessaria un’azione «convinta e determinata. La trasformazione è gigantesca, e non c’è tempo, i costi che i nostri cittadini subirebbero sarebbero immensi», ha scandito nel corso delle dichiarazioni congiunte al termine del vertice. «Dobbiamo considerare che una transizione ecologica così grande e rapida comporta anche costi economici e sociali immensi. Da un lato siamo determinati a percorrere questa transizione, dall’altro siamo determinati a proteggere specialmente i più deboli dai costi sociali che, come abbiamo visto ora con l’aumento delle bollette potrebbero essere veramente significativi», ha spiegato Draghi che poi ha dato il benvenuto ai presidenti Slovenia e Croazia: «L’Italia è favorevole a un ulteriore allargamento di EuMed a tutti i Paesi del Mediterraneo».
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