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Torino, genitori positivi mandano i figli a scuola: chiuso l’istituto e bambini in Dad

17 Settembre 2021 - 08:55 Redazione
Il fatto è avvenuto alla Saint Denis School. La famiglia non ha atteso l'esito del tampone

Alla Saint Denis School di Torino il ritorno tra i banchi è durato appena una manciata d’ore. Una famiglia con due figli iscritti in classi diverse all’istituto paritario bilingue di via San Massimo, infatti, ha portato i ragazzi a scuola violando l’obbligo di quarantena. Il nucleo stava attendendo i risultati di un tampone, poi risultato positivo, ed effettuato pochi giorni prima del nuovo anno scolastico, con l’Asl locale che aveva disposto l’isolamento domiciliare a tutti i componenti. «La famiglia purtroppo ha commesso un atto che è riduttivo definire imprudente», spiega a La Stampa la dirigente scolastica dell’istituto Gabriella Ghione. Che sottolinea quanto già avviato attraverso la Procura in casi del genere: «I soggetti interessati risponderanno alla giustizia in base alla normative vigente». Nella scuola intanto cresce la frustrazione per il gesto di irresponsabilità nei confronti della comunità di studenti, docenti e genitori, di fatto tutti in Dad da casa. «Cosa pensiamo?», chiede un genitore al quotidiano torinese, «Ci siamo sentiti basiti e siamo preoccupati per i bambini che si ritrovano davanti allo schermo di un computer. Con la vicenda del Saint Denis a Torino il totale delle classi chiuse a causa di casi da Coronavirus sale a 8: tre sono materne, due nidi, una media e due elementari.

Il sistema comunque sembra tener fronte all’emergenza sanitaria e all’applicazione dei protocolli per arginare i contagi da virus, ma è con il personale scolastico che nel capoluogo piemontese si sono registrate alcune frizioni. Dopo i due educatori e un assistente sospesi nei giorni scorsi per assenza ingiustificata (rifiutavano tamponi e Green pass), ieri altri due membri del personale sono stati sospesi per le stesse ragioni dopo cinque giorni senza andare a lavoro. Anche in provincia si sono verificati problemi. All’Ettore Majorana di Moncalieri, per esempio, mercoledì scorso la preside Rossella Landi ha dovuto chiamare i carabinieri perché un docente dell’istituto voleva accedere al plesso scolastico con una esenzione dai vaccini. Il documento non era stato firmato da un medico e quindi non poteva essere ritenuto valido. Il professore a quel punto si è allontanato. «Il mio compito è far rispettare le leggi in vigore», afferma la dirigente, «non spetta a me giudicarle, ma metterle in pratica per la sicurezza delle persone che frequentano il Majorana».

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