«Sparare agli immigrati? Era una frase goliardica, noi leghisti siamo così»
Nella Voghera del caso Adriatici e dove l’assessore leghista Giancarlo Gabba, non a caso successore dell’uomo che ha sparato a Youns El Boussettaoui, suggeriva anche lui di sparare per risolvere i problemi di sicurezza, c’è anche chi esce allo scoperto. Francesca Miracca, anche lei ex responsabile del commercio del comune e costretta a dimettersi dopo aver minacciato a sua volta di sparare, in un’intervista a La Stampa spiega come la pensa. Ovvero così: «La frase nella chat era in tono goliardico. Non era solo l’assessore Gabba a esprimersi in quel modo, anche io lo facevo, anche la sindaca faceva battute sgradevoli. Direi che tutti, tranne due assessori, ci confrontavamo in quel modo». Come al bar? «Sì, come al bar. Ma qui non c’è razzismo. Ripeto: era un chat goliardica, anche se era la chat della giunta comunale».
A Voghera Miracca è titolare con la sorella del Bar Trattoria da Sofia. Proprio lì è successo il fattaccio: «Il giornalista de Il Foglio ha riportato quella frase fuori dal contesto. Lo vede come siamo? È un modo di stare insieme. Volevo denunciare quel giornale, ma non l’ho fatto per tenere un profilo basso. Ho anche avvisato la sindaca». Ma l’ex assessora precisa di essere ancora nel partito. Anche se si sentiva più affine con la Lega all’epoca. «Ma la Lega di prima. Non questa al governo. Io mi sono spesa in ogni modo, qui avevo anche la bandiera del partito. Mi hanno fatto fuori perché sono arrivata seconda per numero di preferenze, prima di illustri avvocati e commercialisti. La Lega è un partito che ha una direzione molto precisa. Una linea che tutti seguono. Qui a Voghera non è così, qui siamo allo sbando e senza figure di riferimento».
E ad essere precisi ce l’ha proprio con il suo partito: «Per cinque anni la Lega ha fatto compagna elettorale promettendo più sicurezza, poi quando finalmente è andata al governo la svolta non c’è stata. Mi aspettavo molto di più. Un’azione concreta. È la stessa cosa che sta succedendo a Salvini da quando è al governo con Draghi. La gente non gli crede più». Proprio Miracca è indagata per traffico di influenze: avrebbe promesso pacchi alimentari in cambio di voti. Ma secondo lei si tratta di una montatura: «Quando prendi troppi voti e già si parla di una tua candidatura in Regione, allora c’è sempre qualcuno che ti vuole stroncare la carriera».
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