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Un referendum per abrogare il Green pass. Tra i promotori anche Carlo Freccero: «Palese strumento discriminatorio»

19 Settembre 2021 - 16:24 Redazione
Sul sito dedicato è stata annunciata la raccolta firme sia in modalità cartacea che digitale. Quattro i quesiti per abolire i quattro decreti legge sul pass sanitario

Eliminare tutti i provvedimenti legislativi sul Green pass con un referendum abrogativo. Questa è l’intenzione annunciata sul sito referendumgreenpass.it dall’avvocato Olga Milanese, dal docente di diritto internazionale alla Sapienza di Roma Luca Marini, già vicepresidente del Comitato nazionale per la Bioetica, e da Francesco Benozzo, docente di filologia romanza all’Università di Bologna. «Il Green pass è un palese strumento di discriminazione», scrivono i promotori sul sito, nello spazio dedicato alle ragioni del no all’obbligo di pass sanitario. Nel Comitato dei Garanti anche l’ex consigliere d’amministrazione della Rai e giornalista Carlo Freccero. I quesiti a cui l’elettorato eventualmente verrà sottoposto sono quattro, riguardanti altrettanti decreti legge sul pass sanitario. I tempi affinché un’iniziativa del genere possa partire in modo concreto ovviamente sarebbero lunghi con la necessità in primis di presentare i quesiti in Cassazione, ma il comitato sembra essere deciso.

«Siamo comuni cittadini e studenti universitari», si legge nel testo di presentazione dell’iniziativa, «il referendum abrogativo delle disposizioni legislative in materia di Green pass, infatti, è il primo referendum ideato, organizzato e promosso da studenti universitari e da comuni cittadini, sulla base di risorse intellettuali, culturali, professionali e finanziarie offerte dai promotori stessi e dalla società civile». L’impegno del gruppo è supportato da un Comitato organizzativo e da un Comitato di Garanti che in queste ore invita a sottoscrivere l’iniziativa nei punti di raccolta organizzati con l’obiettivo di poter presentare la lista dei firmatari «non appena sarà completata la vidimazione dei moduli referendari da parte degli uffici competenti». La firma potrà essere apposta anche in forma digitale.

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