L’allarme dell’Ordine dei medici: «Perché oggi è impossibile radiare i medici No vax»
«I medici No vax possono dormire sonni tranquilli, ma quando mai riusciremo a radiarli?», dice Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma al Corriere. Il problema è che la commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, che dovrebbe pronunciarsi sui ricorsi, è scaduta da oltre 7 mesi. E nessuno l’ha mai più rinnovata. «Il giorno che si occuperà dei No vax saremo già passati al prossimo virus.», spiega Magi è anche consigliere della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e l’appello, rivolto al governo Draghi, lo lancia insieme al suo presidente, Filippo Anelli. Allo stato attuale in tutta Italia ci sono 1.500 medici ancora non vaccinati contro il Covid. «Ma non sono tutti no vax, almeno un 30 per cento di questi si è già prenotato per ricevere la vaccinazione», precisa Magi. I «duri e puri» sarebbero soltanto lo «0,1-0,2 per cento». «E l’assurdo è che non riusciamo a radiarli», tuona. Nemmeno quelli che «fanno propaganda contro i vaccini sui social e in tv». Si tratta comunque di cifre bassissime: lo 0,3 per cento del totale.
Commissione disciplinare scaduta da mesi
Ma perché i medici No vax non possono essere radiati? Cosa non sta funzionando? Dopo la richiesta di radiazione, avanzata dall’ordine, i medici fanno ricorso e la sanzione «si sospende automaticamente, non diventa mai effettiva», in attesa del pronunciamento della Commissione che, però – ed è qui il problema – non si è più insediata. Ha terminato il suo quadriennio di lavori e non è stata più rinnovata in piena pandemia. Fonti del ministero della Salute dicono al Corriere che «si sta lavorando per sanare questa situazione» ma al momento tutto sembra fermo. La Salute ha già fornito i nomi dei medici per la nuova Commissione. «La cosa si sarebbe bloccata al ministero della Giustizia», ha raccontato Magi.
936 provvedimenti di sospensione per medici No vax: ben 208 revocati
Intanto, anche se le radiazioni sembrano essere quasi un’utopia, le sospensioni scattate in tutta Italia per mancata vaccinazione sono state 728. I provvedimenti in realtà sono stati di più: 936 in tutto. Numeri alla mano, 208 sono stati revocati perché i medici alla fine si sono arresi e dunque si sono vaccinati. «Anche qui a Roma – conclude Magi – abbiamo avuto casi di professionisti che, una volta sospesi dallo stipendio, sono corsi a vaccinarsi. C’è stata però qualche lentezza da parte delle Asl nel comunicarci i nomi dei non vaccinati, perciò è successo anche che, per mesi, in tanti hanno potuto continuare tranquillamente a lavorare nei reparti». Rischiando, di fatto, di far circolare ancora di più il virus.
Foto in copertina di repertorio: EPA/IAN LANGSDON
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