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La ministra Bonetti: «Le famiglie devono controllare il Green Pass di colf e baby sitter»

20 Settembre 2021 - 07:12 Redazione
elena bonetti green pass colf badanti baby sitter
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La responsabile della famiglia del governo Draghi: «Se si rifiutano possono finire sospesi. Vale anche per la badante o il collaboratore domestico»

Elena Bonetti, ministra della Famiglia del governo Draghi, in un’intervista al Messaggero oggi spiega che i controlli del Green Pass nei confronti di collaboratrici domestiche e baby sitter spettano ai nuclei che utilizzano il servizio. «La famiglia dovrà comportarsi come un qualsiasi datore di lavoro – sostiene -. Entro il 15 ottobre ha l’obbligo di farsi carico di verificare che la persona che lavora in casa sia dotata di Green Pass. Si tratta di una misura di protezione e tutela nei confronti dei familiari e degli stessi lavoratori. Usciranno a riguardo delle linee guida, ma è chiaro che in casa valgono le stesse regole degli altri luoghi di lavoro. Nel caso ci sia un rifiuto di ottemperare all’obbligo la famiglia ha lo strumento per sospendere il collaboratore domestico, la badante o la baby sitter, come è previsto per tutti gli altri lavoratori. Soprattutto in un momento in cui c’è desiderio di ricominciare con energia e slancio, il Green Pass rappresenta uno strumento di tutela del diritto alla salute e al lavoro». Bonetti aggiunge che saranno reintrodotti i congedi Covid per i genitori costretti a rimanere a casa con i propri figli: «La scuola, i servizi educativi e lo sport devono essere riaperti nella dimensione più stabile e continuativa possibile. La scuola è cominciata. Come governo ci stiamo attrezzando per reintrodurre eventuali sistemi di supporto normativo per i genitori che devono rimanere a casa nel caso della quarantena dei figli, come i congedi Covid straordinari per madri e padri con figli fino a quattordici anni retribuiti al 50%. Si tratta di definire la formulazione tecnica e la copertura finanziaria. Ma il primo strumento di supporto alle famiglie è che le scuole restino aperte, bisogna spingere la campagna vaccinale per chi ha dai 12 anni in su».

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