Green Pass, NaturaSì paga i tamponi al personale non vaccinato: «Ma così si aiutano i No vax»
NaturaSì pagherà i tamponi a tutto il suo personale non vaccinato contro il Coronavirus. L’azienda specializzata in prodotti biologici e biodinamici ha fatto sapere in una nota che provvederà in questo modo in vista del 15 ottobre, data in cui, grazie al decreto legge approvato all’unanimità in consiglio dei ministri, il Green pass sarà obbligatorio per recarsi al lavoro sia nel pubblico che nel privato. «Stiamo tutti vivendo una situazione difficile, per molti versi paradossale, innescatasi con la comparsa del virus», si legge in una lettera inviata ai 1.650 lavoratori del colosso del biologico e firmata dal presidente di EcoNaturaSì, Fabio Brescacin. Per questo l’azienda si farà carico del costo dei tamponi del suo personale non vaccinato. La decisione, inevitabilmente, sta già facendo parlare di sé: «Il rischio è che alcuni interpretino questo atto come un supporto alla filosofia No-vax», avverte Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto.
La lettera
«Di una cosa siamo certi: la libertà individuale». Per non perdersi, si legge ancora, nel «meccanismo di lotta e di divisione tra le persone che questa situazione sta innescando». La decisione dell’azienda, si spiega ancora, arriva «nel rispetto della libertà di ognuno e per evitare discriminazioni nell’ambito del lavoro», in modo da «permettere a tutti di svolgere regolarmente i propri compiti in azienda». Per chi insomma sceglie «con coscienza e responsabilità» di non vaccinarsi, NaturaSì provvederà a «contribuire al costo dei tamponi richiesti dalla legge (fino al termine dello stato di emergenza fissato al 31/12)», in modo che lavoratori e lavoratrici di NaturaSì senza Green pass possano comunque recarsi al lavoro, nella misura in cui lo Stato non dovesse provvedere «alla spesa come per i vaccini».
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