Elezioni in Russia, stravince il partito di Putin. Ma Usa e Ue denunciano: «Voto non libero, violati anche gli obblighi internazionali»
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea mettono in discussione il modo in cui sono state svolte le elezioni in Russia. I due attori internazionali contestano alla Russia di aver osteggiato procedure libere ed eque prima e durante le operazioni di voto. Gli Usa chiedono a Mosca di «onorare i suoi obblighi internazionali per rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali» e mettere fine così alla «campagna di pressione sulla società civile, sull’opposizione politica e sui media indipendenti». Di «clima di intimidazione» parla invece l’Ue che accusa il Cremlino di aver messo a tacere le voci critiche e indipendenti e che definisce l’osservazione sul regolare svolgimento delle elezioni per nulla credibile. «C’è stato un aumento della repressione nei confronti di media indipendenti, politici dell’opposizione, organizzazioni della società civile, giornalisti, attivisti e tutto questo con l’obiettivo di mettere a tacere l’opposizione e rimuovere la concorrenza – ha detto Peter Stano, portavoce della alto rappresentante Ue Josep Borrell -. Ciò ha portato a una limitazione sulle scelte che i russi potevano fare e a informazioni ridotte», ha aggiunto. C’è poi il tema dell’Ucraina. Gli Usa hanno espressamente fatto sapere che non intendono riconoscere le elezioni per la Duma russa nel territorio sovrano ucraino.
I risultati elettorali
Stando a quanto riportato dalla Commissione elettorale centrale, ripresa dall’agenzia di stampa russa Interfax, con la quasi totalità delle schede scrutinate (il 99%), il partito di Vladimir Putin Russia Unita è al 49,82% dei voti. Dietro ci sono: il Partito Comunista con il 19%, il Partito Liberaldemocratico con il 7,49% e Russia Giusta-Patrioti-Per la verità con il 7,42%. Il partito Persone Nuove potrebbe, a sorpresa, superare la soglia di sbarramento del 5% poiché attualmente è dato al 5,35% dei voti. Anche in questa tornata di elezioni parlamentari, in tutti i collegi uninominali di Mosca, i rappresentanti di Russia Unita o i candidati filogovernativi hanno “conquistato” il loro posto nella Duma. Secondo i principali oppositori di Putin, il voto espresso per via telematica non sarebbe regolare e avrebbe condizionato pesantemente i risultati finali. Quanto a dato sull’affluenza è invece pari al 51,68%: «Meglio che nella campagna elettorale precedente», ha commentato Pamfilova, presidente della Commissione elettorale centrale della Russia.
Il Partito Comunista è pronto a scendere in piazza
Con il 19% di preferenze – stando ai dati diffusi – il Partito Comunista della Federazione Russa è la seconda forza politica del Paese. Il partito ha già fatto sapere che non intende riconoscere i risultati del voto espresso per via digitale. Questi risultati sono ancora in via di diffusione, dunque è innegabile si stia registrando un forte ritardo rispetto alla chiusura delle urne. Il Cremlino ha naturalmente una giustificazione. «Il conteggio del voto elettronico è stato ritardato per l’alta attività nel sistema, a causa dell’alto numero di transazioni elaborate», ha fatto sapere per bocca di Artyom Kostyrko, il capo del dipartimento del governo di Mosca per il miglioramento della gestione territoriale e lo sviluppo di progetti intelligenti. «È la prima volta che usiamo questo sistema in elezioni su così larga scala a tutti i livelli: federale, regionale e comunale – ha spiegato – e quindi c’è un gran numero di schede elettorali. Pertanto, la decodifica e la preparazione dei protocolli ci ha preso molto più tempo di quanto ci aspettassimo». Ma intanto il Partito Comunista sta organizzando le prime manifestazioni di protesta a Mosca. Ci sono già due date: il 25 settembre e il 3 ottobre. Manifestazioni simili «si terranno presto in tutta la Russia: riassumeremo i risultati delle elezioni in strada», ha commentato il vicepresidente del comitato centrale del Partito Comunista Vladimir Kashin.
Navalny: «Il voto digitale è fasullo, ribalta i risultati»
Anche Alexei Navalny, tra i maggiori oppositori del Cremlino, non riconosce il voto telematico e con un post su Instagram mette in discussione le operazioni di scrutinio. L’attivista parla apertamente di falsificazione dei risultati: «Il “robot” sta pensando a lungo. Alle elezioni del 2019, questo ‘robot’ ha pubblicato i risultati istantaneamente, ma ora sta pensando. È chiaro il perché. Per quanto ho capito, secondo i dati dei seggi elettorali fisici, si può vedere che a Mosca i candidati del Voto Intelligente hanno vinto in 11 circoscrizioni su 15 e a San Pietroburgo in 7 su 8. Pertanto il robot ci ha pensato, si è acceso una sigaretta e ha deciso di rallentare la pubblicazione nell’attesa che le astute manine di Russia Unita falsificassero i risultati in quelli completamente opposti».
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