Prato, il prete arrestato per traffico di droga è sieropositivo: è indagato per tentate lesioni gravissime
Continuano ad emergere nuovi particolari sul caso di don Francesco Spagnesi, il prete di 40 anni della provincia di Prato arrestato per traffico di droga e appropriazione indebita. Nei giorni scorsi aveva confessato ai giudici di aver organizzato insieme al suo compagno Alessio Regina una serie di feste a base di sesso, cocaina e Gbl, la sostanza conosciuta come “droga dello stupro”. Ora una nuova ipotesi di reato. Spagnesi infatti era sieropositivo, una condizione di cui non avrebbe parlato con gli altri partecipanti alle feste. Non è chiaro se il suo compagno ne fosse a conoscenza. Alle feste partecipavano regolarmente dalle 20 alle 30 persone, due di queste hanno già dichiarato di essere sieropositive. Tutto era finanziato dai fedeli. Dalle prime ricostruzioni è emerso che il prete negli ultimi anni avrebbe speso per questi incontri un totale di 10 mila euro, tutti provenienti da 30 parrocchiani. Spagnesi aveva detto loro che questi soldi servivano per aiutare una famiglia in difficoltà che doveva badare a una donna malata.
Leggi anche:
- Prato, il parrocco confessa tutto: «Ero dipendente dalla droga e dal mio compagno: non riuscivo a resistere»
- Lo striscione sulla Chiesa di Prato: «Feste e droga, il prete con la coca e la curia sapeva». I fedeli: «Soldi anche dalle cene di beneficenza»
- Don Francesco Spagnesi: la doppia vita del prete di Prato tra cocaina, furti di offerte e droga dello stupro
- Il parroco di Prato arrestato per spaccio, parla il vescovo: «Da aprile sapevamo dei problemi con la droga: don Spagnesi era in cura»
- Prato, arrestato un prete: «Spacciava cocaina e droga dello stupro»