Lo spettro delle sanzioni per la SuperLega e il rosso da record: la difficile partita della Juventus per sistemare i conti
La decisione del Tribunale numero 17 di Madrid è chiara, almeno per quanto riguarda competenza giuridica della Spagna: la Uefa avrà 5 giorni per ritirare le sanzioni disposte contro i club fondatori della SuperLega. In caso contrario, potrebbe avviarsi un procedimento penale contro lo stesso presidente Uefa Aleksander Ceferin per mancata applicazione dell’ordine del giudice spagnolo Manuel Ruiz de Lara. La possibile stangata, così come la sua validazione, apre scenari complicati per i club al centro della crisi finanziaria, in particolare per la Juventus, che ha un buco da 210 milioni di euro nel bilancio 2020/2021, record negativo nella storia della Serie A. Più che il progetto della nuova competizione, a oggi è la Champions League, la competizione regina dell’Uefa, a rappresentare una possibilità di guadagni per il club torinese.
Palla alla Corte di Giustizia Europea
Il prossimo 18 ottobre la parola passerà alla Corte di Giustizia Europea, che valuterà le osservazioni fornite dalle parti sulla vicenda. Se verrà stabilito che la Fifa e l’Uefa hanno davvero violato il mercato libero, garantito dagli articoli 101 e 102 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, allora le ripercussioni sulla leadership del calcio saranno importanti, si aprirebbe a nuovi soggetti per l’organizzazione di competizioni calcistiche e si rivoluzionerebbero le sorti della disciplina. Stando alle motivazioni del giudice, la Uefa si è posta «al di fuori dello Stato di diritto promuovendo pratiche che compromettono il principio della libera concorrenza». La natura «provvisoria» delle sanzioni, inoltre, spiega per i giudici gli «effetti delle pratiche anti concorrenziali». «Non basta un semplice avviso di sospensione», ribadisce il giudice spagnolo, «deve esserci un annullamento».
Già lo scorso luglio lo stesso tribunale aveva chiesto di sospendere le sanzioni intraprese per la creazione della SuperLega. In quell’occasione, la Uefa aveva respinto l’ordine del tribunale. Per far valutare come idonei i provvedimenti emessi contro i club, Uefa e Fifa potranno fare leva su un’eccezione contenuta nell’articolo 101 paragrafo 3: dimostrare che le restrizioni alla concorrenza sono state applicate solo per «migliorare la produzione o la distribuzione dei prodotti, riservando agli utilizzatori una congrua parte dell’utile che ne deriva». Se così fosse, il progetto SuperLega sfumerebbe in maniera quasi definitiva.
Champions, una (difficile) salvezza
Le cifre che il club degli Agnelli ha fornito sono emblematiche dello stato di salute del bilancio bianconero: per l’esercizio 2020-2021 il rosso ammonta a 210 milioni di euro. Se il piano della SuperLega non andrà in porto, e se non ci saranno operazioni di calciomercato in grado di generare plusvalenze importanti, la Juventus avrà ancor di più il dovere – dettato dai conti, oltre che dalle ambizioni sportive – di cercare di andare avanti in Europa. Un traguardo che appare in salita in una stagione in cui la squadra bianconera è partita con qualche difficoltà di troppo.
Ironia della sorte è proprio la competizione regina della Uefa a rappresentare una occasione per i bianconeri. I bonus per l’edizione di quest’anno sono stati aumentati dalla Uefa da 1,95 a 2,02 miliardi: chi vince la “Coppa dalle Grandi Orecchie” può portare a casa un bottino complessivo di 85 milioni di euro. Un guadagno minimo può esserci anche ragionando di partita in partita, senza dover necessariamente arrivare in fondo a un trofeo pure ambito dai tifosi della Vecchia Signora. La Juve può puntare sui soldi della Champions per iniziare perlomeno a ricostruirsi. Come le altre concorrenti italiane, la Juventus ha già ottenuto parte dei 15,6 milioni di euro destinati alle squadre che partecipano alla Champions. La cifra può crescere di 2,8 milioni per ogni vittoria, circa 100mila in più rispetto all’anno scorso.
Le perdite nero su bianco
La pandemia di Covid ha complicato il quadro e l’afflusso di denaro dalle partite e dall’immagine dei calciatori. In sede juventina solo le entrate dagli sponsor sono in positivo, complice l’accordo con Jeep/Fca da 45 milioni che, insieme alla realizzazione del documentario All or Nothing prodotto e distribuito da Amazon, ha portato un po’ di ossigeno. I ricavi dei bianconeri sono calati di 56 milioni quest’anno, passando dai 573,4 milioni del 2019/2020 ai 480,7 milioni attuali. Ad aumentare sono stati i costi: 35,2 milioni in più rispetto all’anno scorso. Le cifre presentate agli investitori dalla dirigenza sono le peggiori nella storia della Serie A. Superato anche il record negativo dell’Inter nella stagione 2006/2007, quando i nerazzurri chiusero l’anno con 206 milioni di euro di buco. E non sono bastati neanche i 126 milioni di euro di incassi dalle cessioni – in una finestra di calciomercato che ha visto Cristiano Ronaldo salutare Torino – e i 70 ottenuti dai botteghini dello stadio di proprietà.
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