L’avvertimento di Gimbe: «A scuola il rischio zero non esiste. Pericoloso senza mascherina anche se vaccinati»
«L’obiettivo del governo di garantire la scuola in presenza al 100% rischia di essere fortemente disatteso come dimostra il numero di classi e studenti già in quarantena». Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha anticipato i dati su un report fatto sulle scuole. L’intenzione del governo, come ribadito anche durante l’inaugurazione dell’anno scolastico a Pizzo Calabro, è quella di non chiudere più gli istituti. Uno scenario che per Cartabellotta sarà difficile da vedere, soprattutto perché il piano del governo si basa principalmente sui vaccini contro il Coronavirus: «È una strategia molto rischiosa puntare esclusivamente sulla vaccinazione senza screening sistematici e interventi di sistema su aerazione, ventilazione e gestione trasporti». Per il presidente della Fondazione Gimbe bisognerebbe puntare anche su altre strategie: «Le evidenze scientifiche dimostrano che per minimizzare il rischio della circolazione virale nelle scuole è necessario attuare tutti gli interventi di prevenzione ma i vaccini per gli under 12 anni non sono disponibili. Le mascherine si usano solo dalla scuola elementare in poi, manca uno screening sistematico e il distanziamento è subordinato agli aspetti logistici mentre mancano interventi strutturali, nelle scuole, su aerazione, ventilazione e trasporti».
I vaccini tra i giovani
La fascia di popolazione tra i 12 e i 19 anni è stata l’ultima ad accedere al vaccino. Al momento però il 32% dei ragazzi in questa fascia non ha ricevuto nessuna dose. Nella Provincia autonoma di Bolzano, in Valle d’Aosta e in Liguria la porzione dei non vaccinati sale al 40%. Le regioni dove invece ci sono stati più vaccinati tra i giovani sono la Puglia, la Lombardia e la Sardegna. Qui solo il 24% dei giovani non ha mai ricevuto a una dose. Sempre in questa fascia d’eta, la percentuale di ragazzi che hanno avuto un ciclo completo di vaccini in tutta Italia è del 52,1%.
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