Fanpage, il tribunale oscura l’inchiesta su Durigon: «Grave attacco alla libertà di stampa» – Il video
Il Tribunale di Roma ha notificato alla sede napoletana della redazione di Fanpage un decreto di sequestro e oscuramento preventivo, in seguito alla pubblicazione, qualche mese fa, dell’inchiesta giornalistica Follow The Money. Il lavoro, realizzato dal team Backstair di Fanpage.it, ha come protagonista l’ex sottosegretario della Lega Claudio Durigon e tira in ballo l’attuale comandante generale della Guardia di finanza Giuseppe Zafarana. Nel video, Durigon dice al suo interlocutore che non bisogna preoccuparsi dell’inchiesta della procura di Genova sui 49 milioni di euro che la Lega avrebbe sottratto allo Stato perché il generale della Guardia di finanza «l’abbiamo messo noi». È la prima volta in oltre 70 anni che in Italia si procede a un sequestro preventivo e all’oscuramento di un contenuto pubblicato da una testata giornalistica regolarmente registrata in tribunale, dal momento che l’articolo 21 della Costituzione tutela la libertà di stampa e il diritto di cronaca:
«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili».
«Si tratta di un provvedimento che rimanda a pratiche mai utilizzate in Italia che limita la libertà di stampa e che ci riguarda tutti – ha detto il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato -. Per questo non possiamo stare in silenzio. Come giornalisti, come lettori e come cittadini. È una cosa che non è mai successa perché la Costituzione, all’articolo 21, dice che non si può». «Nei prossimi giorni – aggiunge il direttore – potreste non vedere più alcuni contenuti di Fanpage.it, per una decisione di un Tribunale che contestiamo con forza. Quella che stiamo subendo è una grave violazione della libertà di stampa. E un precedente pericoloso e intimidatorio che ci riguarda tutti. Come giornalisti. Come lettori. Come cittadini. Per questo non possiamo stare in silenzio».
La solidarietà dell’Ordine dei giornalisti della Campania
Solidarietà è stata espressa dall’Ordine dei giornalisti della Campania: «L’idea che si possa ordinare di oscurare preventivamente una testata giornalistica senza che peraltro l’Autorità giudiziaria abbia ascoltato gli autori del servizio in questione o il direttore responsabile, è grave e va respinta con forza in ogni sede», si legge in una nota.
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