Chi è Layla Pavone, la candidata del Movimento 5 Stelle alle elezioni comunali di Milano
È stata la prima a vendere un banner pubblicitario in Italia. O almeno così si dice. Layla Pavone, classe 1963, è la candidata sindaco scelta dal Movimento 5 Stelle. I suoi primi passi nel mondo del web risalgono a un’età in cui Google non era nemmeno una tesi di laurea e il principale problema di Mark Zuckerberg era scegliere la merenda da portare a scuola. Nel 1995 ha partecipato alla creazione di Video On Line, uno dei primi provider italiani nati in terra sarda da Nicola Grauso e Renato Soru. Nel 1997 lavorava a Publikompass, la prima concessionaria di pubblicità online in Italia. Scorrendo il suo curriculum, l’incarico di cui si è parlato di più nella pallida campagna elettorale delle elezioni comunali di Milano è stato quello come consigliera della società editoriale che pubblica Il Fatto Quotidiano. Pavone ha lasciato questo incarico proprio in occasione della sua candidatura. «Questioni di trasparenza», ha detto.
Il punti del programma
Lo slogan scelto da Pavone è Milano PrimaDonna. Questa frase si riferisce soprattutto al ruolo internazionale di Milano, come spiega Pavone: «Milano deve tornare a essere “una prima donna”, questo è il nome del nostro programma, a livello territoriale, cioè una città a nostra misura, ma soprattutto a livello internazionale perché Milano è una metropoli». I punti principali del suo progetto politico sono tre: digitalizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale. L’intero programma invece viene distribuito in un pdf di 82 pagine. Esattamente come nella politica nazionale, anche sulla scena locale il Movimento 5 Stelle punta molto sul tema ambientale. La carta presa come base per costruire tutto il programma è l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile definita dall’Onu.
Uno degli appunti previsti per Milano nei prossimi anni è quello delle Olimpiadi Invernali del 2026. L’ultima volta che un’amministrazione Cinque Stelle ha incrociato una manifestazione di questo tipo era nel 2017 quando si parlava di Roma 2024. Allora la candidatura non era ancora stata vinta ma Virginia Raggi aveva scelto di tirarsi indietro. Per Milano-Cortina 2026 Pavone ha una posizione diversa: «Le Olimpiadi sono una grandissima opportunità per Milano e anche qui, come gestirle? Sempre secondo i nostri valori, c’è un tema di sostenibilità che non può essere trascurato, le Olimpiadi devono tenere conto del fatto che Milano deve tornare a essere una città molto più verde».
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