Chi è Valentina Sganga, candidata del M5s alle elezioni comunali di Torino
Mentre si va verso la conclusione dell’esperienza targata Movimento 5 stelle del Comune di Torino, la sindaca uscente Chiara Appendino ha deciso di non ricandidarsi, decidendo di lasciare ad altri esponenti pentastellati torinesi la corsa per la guida del capoluogo piemontese. La scelta è caduta su un’altra donna, la 35enne Valentina Sganga. La sua candidatura alle elezioni comunali del prossimo 3 e 4 ottobre è il risultato del voto online sulla piattaforma SkyVote dove Sganga, con il 54 per cento dei voti degli iscritti del Movimento 5 Stelle, ha superato il suo avversario in pectore, il radiologo trentanovenne Andrea Russi, presidente della III Commissione, Commercio e Turismo del comune di Torino, che ha ha raccolto il 45,76 per cento delle preferenze dei pentastellati.
Valentina Sganga, laureata in Scienze Politiche all’Università di Torino e specializzata in Scienze del Governo e dell’Amministrazione, è stata eletta per la prima volta consigliera comunale per il Movimento 5 Stelle nel 2016 con un altissimo numero di preferenze in suo favore. E in virtù di tale risultato conseguito è stata eletta Capogruppo dei 5 stelle nella Sala Rossa del Comune di Torino, mantenendo l’incarico per l’intera consiliatura. L’investitura a candidata sindaca di Valentina Sganga è stata salutata con entusiasmo da Chiara Appendino. Secondo la prima cittadina uscente della città sotto la Mole, Sganga rappresenta un segno di continuità rispetto al lavoro svolto dalla giunta pentastellata negli ultimi cinque anni, nonché un nome di garanzia, di capacità e perseveranza per raggiungere gli obiettivi e progetti proposti dal M5s per la città di Torino.
Secondo i sondaggi, Valentina Sganga è ben lontana dai numeri dell’exploit che ha portato il M5s alla guida della città di Torino del 2016. In media, secondo gli ultimi dati, Sganga dovrebbe raccogliere poco meno del 9 per cento dei voti dei torinesi. Davanti a lei, con oltre trenta punti percentuali in più, ci sono Paolo Damilano del centrodestra al 43,5 per cento, così come il candidato del centrosinistra Stefano Lo Russo, al 41,1 per cento. Difficile, dunque, che Sganga riesca a spuntarla e ad accedere ai ballottaggi del del 17 e 18 ottobre. Resta comunque da osservare se ci sarà un possibile, per quanto attualmente improbabile, appoggio al candidato di centrosinistra Lo Russo, nel nome dell’alleanza giallorossa che a Torino, però, non ha mai visto la luce e anzi, ha visto Pd e M5s in durissima contrapposizione.
Le liste
La candidatura a sindaca di Torino di Valentina Sganga è sostenuta da due liste: quella del Movimento 5 Stelle e di Europa Verde Torino.
Il programma
Nel programma di Valentina Sganga viene individuata come massima priorità quella del lavoro, con un occhio di riguardo all’ambiente e all’emergenza climatica, proponendo nuovi modelli di mobilità ecosostenibile. Tra i punti programmatici spicca anche il progetto di riqualificazione dell’area di Mirafiori, al netto del lento abbandono di quello che fu il cuore dell’industria automobilistica italiana. Le colonne portanti del programma di Sganga sono «eguaglianza, diritti, mobilità sostenibile e politiche per la tutela dell’ambiente, nonché stabilità finanziaria e ricerca di nuovi investimenti per una città finalmente innovativa» e secondo Sganga è necessario «fare in modo che questi slanci e questi valori sopravvivano».
«Non possiamo accettare che Torino torni nelle mani di chi l’ha indebitata e impoverita – prosegue la candidata pentastellata -, così come non possiamo accettare che a Torino prevalga la politica dell’odio, la politica dei discorsi violenti che non tengono conto in considerazione di quanto meravigliosa e ricca di culture sia la città di Torino». L’obiettivo è quello di costruire una «Torino dinamica e creativa, ma soprattutto più giusta, perché i diritti devono essere il faro per chi si propone di amministrare la città». Secondo Sganga è essenziale ripartire dalle donne e dai giovani perché, a suo dire, «non si può parlare di ripresa e di rilancio se ancora la metà della popolazione lotta per l’accesso al lavoro, per la parità salariale e per il diritto alla casa».
Foto in copertina: ANSA / ALESSANDRO DI MARCO
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