Dalla Germania la più alta onoreficenza a Liliana Segre: «Per me lungo e doloroso percorso di riconciliazione» – Il video
«Sono molto onorata ma anche colpita nel profondo. È un’occasione per meditare sul mio lungo e doloroso percorso di riconciliazione con la Germania». Con queste parole la senatrice sopravvissuta all’Olocausto Liliana Segre ha commentato l’Ordine al merito ricevuto, l’onorificenza conferitole dalla Repubblica federale di Germania a Palazzo Giustiniani, sede di rappresentanza del Presidente del Senato. A consegnare il più alto riconoscimento istituzionale tedesco è stato l’ambasciatore di Germania, Viktor Elbing «per lo straordinario impegno per ricordare la Shoah e l’instancabile lotta contro l’odio e l’intolleranza».
Il discorso della senatrice Segre:
«Rivedo lo storico gesto del Cancelliere Willy Brandt, che nel 1970 nella sorpresa generale si inginocchiò a Varsavia davanti al monumento ai caduti del Ghetto. Ripenso alle migliaia di intellettuali e di insegnanti tedeschi che, nel corso dei decenni, ribellandosi al precedente oblio, hanno fatto un lavoro straordinario affinché le nuove generazioni, nate dopo la guerra, facessero i conti con il passato della nazione, con un impegno che è d’esempio per molti paesi europei, compresa l’Italia. Il mio pensiero va anche al Presidente Steinmeier ed alla Cancelliera Merkel, che oggi guidano con saggezza una Germania baluardo della democrazia e messaggera di pace nel mondo, così come alla Presidente Ursula von der Leyen – che ho avuto il piacere di conoscere personalmente – vera paladina di un’Europa sempre più unita e solidale, contro nazionalismi e oscurantismi. Ringrazio le amiche Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, e Noemi Di Segni, presidente del l’UCEI, che hanno voluto essere al mio fianco in una giornata per me così particolare e colma di significati. Dedico questa onorificenza alla memoria dei miei cari Alberto, Olga e Giuseppe Segre».
«Sopravvissuta alla marcia della morte, Liliana Segre ha continuato a camminare, passo dopo passo, una lunga marcia per la vita per trasformare l’orrore e la sopraffazione in memoria e condivisione», ha commentato la Presidente del Senato, Elisabetta Casellati. «La sua marcia ci ha aiutato a togliere il velo su pagine di storia inenarrabili, a confrontarci col volto disumano dell’umanità, a costruire consapevolezza per contrastarne il principale alleato: l’indifferenza».
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