Michele Broili sospeso da tutte le gare. Parte l’indagine federale: lunedì il pugile dovrà spiegare al giudice i suoi tatuaggi nazisti
Michele Broili non potrà salire su un ring per una competizione ufficiale finché la giustizia federale non avrà deciso sul suo destino sportivo. Il pugile di Trieste tornato al centro delle polemiche per i suoi tatuaggi nazisti è stato sospeso dalla procura federale, accettando così la richiesta della Federazione pugilistica italiana che lo aveva segnalato al giudice sportivo dopo essere tornato sul ring lo scorso sabato con i suoi già noti tatuaggi per la finale del titolo italiano nella categoria Superpiuma. In quell’occasione Broili era stato sconfitto dall’italo-marocchino Hassan Nourdine, ma le batoste per il pugile triestino non sono finite lì. La Fpi lo ha deferito alla giustizia sportiva per: «presunte gravi violazioni disciplinari», il giudice sportivo lo ha quindi sospeso in via cautelare finché non saranno finite le indagini, fissate per il 19 novembre. Broili sarà ascoltato dalla giustizia sportiva il prossimo 27 settembre e sarà quella l’occasione in cui il pugile dovrà spiegare come i suoi tatuaggi che inneggiano al nazismo possano essere compatibili almeno con i principi etici su cui si basa lo Statuto del Coni e della Federboxe.
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