Trovato morto Giacomo Sartori. Gli inquirenti seguono la pista del suicidio
Era scomparso il 18 settembre, a Milano, dopo una serata passata nel quartiere di Porta Venezia. Dopo sei giorni di ricerche, i carabinieri del comando provinciale hanno trovato il corpo senza vita di Giacomo Sartori. Il cadavere del 29enne, ingegnere informatico originario di Mel, nel Bellunese, è stato individuato non distante dalla sua auto, parcheggiata a Casorate Primo, Pavia. Il ritrovamento è avvenuto all’interno di una cascina della zona: gli investigatori, non avendo trovato segni di scasso sulla vettura, regolarmente chiusa, hanno ipotizzato che il giovane si fosse allontanato a piedi, percorrendo brevi distanze. Secondo fonti vicine agli inquirenti, Sartori si sarebbe suicidato.
Il furto dello zaino e la perdita delle tracce
Sartori viveva in zona Solari, a Milano, con un coinquilino. I famigliari ne hanno denunciato la scomparsa quando sabato 18 settembre non si è presentato a degli appuntamenti prefissati. L’ultima volta che è stato visto, la sera precedente nel quartiere di Porta Venezia, il giovane era uscito con alcuni amici per bere una birra. Durante la serata, ha subito il furto dello zaino, con all’interno il suo portafoglio, i documenti e il pc aziendale. La circostanza del furto è stata confermata dai gestori del locale. Intorno alle 23.30 di venerdì 17 settembre, Sartori ha lasciato il bar e si è allontanato senza dare alcuna indicazione agli amici su dove fosse diretto. Dopo l’arrivo a Casorate, di notte e con la sua auto aziendale, una Polo grigia, il cellulare di Sartori è stato spento. Dai tabulati, risulta che sia stato acceso solo un’altra volta, alle 7 di mattina del 18 settembre. Poi, nessun altro segnale.