Caso Fanpage, la Procura di Roma revoca sequestro della videoinchiesta su Durigon e la Lega
Alla sede principale di Fanpage.it è stata notificata la revoca del decreto di sequestro relativo all’inchiesta giornalistica sui fondi della Lega e sull’ex sottosegretario Claudio Durigon Follow the money. La polizia postale ha inviato alla direzione un nuovo provvedimento, firmato dalla Gip Claudia Alberti, dal procuratore della Repubblica Michele Prestipino Giarritta e dal procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli, con cui si dispone la revoca delle misure che erano state notificate alla testata. «Grazie. È l’unica cosa che riusciamo a dire, dopo queste incredibili ventiquattro ore – ha detto il direttore responsabile di Fanpage.it, Francesco Cancellato -. La polizia postale ci ha notificato il decreto con cui la Procura di Roma ha disposto la revoca del sequestro preventivo e dell’oscuramento dei video relativi all’inchiesta sui fondi della Lega. Grazie, quindi. Perché senza l’enorme mobilitazione in difesa di Fanpage.it di colleghi, politici e di tanti, tantissimi cittadini, non crediamo che tutto questo sarebbe accaduto. Grazie, anche se non c’è nulla da festeggiare perché abbiamo semplicemente difeso un diritto che credevamo acquisito, quello della libertà della stampa, che invece ci era stato improvvisamente e incredibilmente negato».
Nella videoinchiesta online, ricorda la redazione, «l’onorevole Claudio Durigon diceva a un suo interlocutore che non bisognava preoccuparsi dell’inchiesta della procura di Genova sui 49 milioni di euro che la Lega avrebbe sottratto allo Stato italiano perché il generale della Guardia di finanza l’abbiamo messo noi». Affermazioni che, secondo il decreto di sequestro del Tribunale capitolino, apparivano «lesive dell’immagine e della reputazione professionale e personale del comandante generale della Guardia di finanza», il generale Giuseppe Zafarana. La notizia del sequestro dell’inchiesta di Fanpage aveva suscitato ieri commenti allarmati da parte dell’Ordine dei giornalisti, della Fnsi e di esponenti politici di diversi partiti.
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