La Germania al voto per il post Merkel: sfida aperta tra la Cdu e i socialdemocratici dell’Spd
Un pugno di voti. Il destino della Germania dopo 16 anni di Angela Merkel verrà deciso da una manciata di preferenze. Almeno secondo quanto mostrano i sondaggi alla vigilia delle elezioni di domenica 26 settembre, quando oltre 60 milioni di persone saranno chiamati a scegliere il nome di chi guiderà il Paese. E il risultato di domani potrebbe non essere decisivo: per avere un nuovo governo – e perfino per avere chiarezza su chi sarà il cancelliere – ci vorrà del tempo. Merkel ha dato l’ultima spinta ad Armin Laschet, candidato per Cdu/Csu, chiedendo nel comizio ad Aquisgrana di votare per lui al fine di «garantire la pace e il futuro della Germania e dell’Europa». Stando agli ultimi sondaggi, i socialdemocratici di Olaf Scholz sono in vantaggio con il 25% delle preferenze, mentre Cdu/Csu sarebbe al 22%, i Verdi al 17%, i liberali al 12%, l’ultradestra di Alternative für Deutschland (Afd) al 10% e la Linke al 6%.
Nelle ultime ore di campagna elettorale, Laschet ha messo l’accento sul suo impegno europeo: «Bisogna tenere insieme il sud e il nord dell’Europa», ha affermato, «ma anche l’est e l’ovest. Non si potrà tenere unita l’Unione europea senza la Polonia, senza i Paesi centrorientali, e senza l’Ungheria». Dall’altra parte, Scholz ha fatto sapere di preferire una coalizione con i Verdi rispetto a una con Cdu/Csu. Nel corso di un’intervista è tornato anche sui buoni rapporti con Christian Lindner, leader dei liberali che sta corteggiando da diverse settimane in vista di un futuro negoziato. Annalena Baerbock dei Verdi, seppur lontana dal sogno della cancelleria (salvo improbabili rimonte dell’ultima ora), sa che gli ecologisti avranno comunque un peso decisivo nei prossimi mesi. «Non scegliete il cancelliere per il clima sbagliato», ha detto. La sfida insomma resterà aperta anche dopo le 18 di domani, quando le tv diffonderanno i primi exit poll.
Immagine di copertina: EPA/FILIP SINGER
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