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Schilirò, lo sfogo della vicequestore No Green pass dopo l’azione disciplinare: «Andrò avanti, con o senza divisa»

26 Settembre 2021 - 15:15 Redazione
Secondo il dipartimento di Pubblica sicurezza la presenza della vicequestore di Roma sul palco ha creato «un danno di immagine e una situazione di imbarazzo»

Il dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno ha avviato un’azione disciplinare nei confronti di Nunzia Alessandra Schilirò, la vicequestore di Roma che ha fatto un discorso sul palco dei No Green pass a Roma. «Ha parlato per dieci minuti buoni, prendendo una posizione No vax e no Green pass – spiegano all’agenzia di stampa Agi fonti di polizia -. Questo, finché è frutto di posizione personale, non crea un problema diretto all’amministrazione. Ma sul palco, in questo caso, la dottoressa è stata presentata come dirigente della polizia di stato, creando un danno di immagine e una situazione di imbarazzo». Schilirò, che è originaria di Catania, ha scritto un romanzo fantasy dal titolo La ragazza con la rotella in più – edito da Byoblu – e su Facebook si fa chiamare «Nandra». Ieri sera ha ringraziato chi l’ha applaudita sul palco della manifestazione: «Grazie di cuore alle migliaia di persone che mi hanno ascoltato. Mai visto tanta gente a una manifestazione nella Capitale». Poi, pubblicando la foto di un articolo di Open, ha scritto che «la macchina del fango è già partita, evidentemente ci temono. Non sanno che per me è un onore essere in questa foto. Voliamo alto, se restiamo uniti, non cadremo mai».

Dopo la diffusione della notizia del procedimento a suo carico, Schilirò è tornata a parlare in pubblico – questa volta tramite Facebook -, lamentandosi di non essere stata informata personalmente dell’azione disciplinare avviata dal dipartimento. «È bello apprendere dai giornali, anziché dalla propria amministrazione, di essere già sotto procedimento disciplinare. Sono molto serena – ha scritto sui suoi social -. Ieri mi è capitata l’occasione di esercitare i miei diritti previsti dalla Costituzione e l’ho fatto. Il mestiere che svolgo è pubblico. Ho ricevuto quattro premi dalla società civile per i miei risultati professionali. Ieri ero solo una libera cittadina che esercita i propri diritti». Nel suo sfogo, la vicequestore ha motivato così la scelta di salire sul palco di piazza San Giovanni: «Manifestare è un po’ come denunciare un delitto: a volte puoi scegliere se farlo oppure no, ma se lo fai hai qualche possibilità di uscire dall’ingiustizia, se non lo fai hai già perso perché ti sei arresa».

Schilirò: «Nessun diritto può essere subordinato a un certificato»

«Avrei potuto fare come altri, farmi rilasciare questa tessera, questo marchio di discriminazione – ha rincarato -. Ma sono qui per dissentire con il lasciapassare verde, che è incompatibile con la nostra Costituzione, perché nessun diritto può essere subordinato a un certificato, che non esiste da nessun’altra parte del mondo con questa severità». Poi, nel suo messaggio, è tornata ad attaccare quelli che definisce «media mainstream», che a suo dire non erano in piazza perché troppo impegnati «a trasmettere gli spot governativi». Rivolgendosi ai colleghi poliziotti, ha aggiunto: «A chi dice che noi forze dell’ordine siamo chiamati a far rispettare leggi, dico che è assolutamente vero, peccato che il Green pass italiano sia assolutamente illegittimo». Poi, ha concluso: «Se l’amministrazione non gradisce la mia fedeltà alla Costituzione e al popolo italiano, mi dispiace, andrò avanti lo stesso. Andrò avanti sempre, con o senza divisa, per amore del mio Paese».

Le parole a Byoblu dopo l’intervento in piazza San Giovanni

Subito dopo il suo intervento alla manifestazione, Schilirò è stata intervistata dal canale Byoblu di Claudio Messora: «Io oggi ho parlato come libera cittadina, ma è vero quello che dici, perché sicuramente i miei colleghi non avranno gradito. Ma io ho esercitato i miei diritti, i miei diritti previsti dalla Costituzione. Il mestiere che faccio è pubblico, perché se uno mette il mio nome su Google esce esattamente chi sono, cosa ho fatto, manca solo l’indirizzo di casa. E quindi nessuno mi può accusare di niente. Io sono un libero cittadino che difende la Costituzione, sulla quale ho giurato e vado avanti per la mia strada. Non ho paura di nulla». La notizia e l’intervento della vicequestore vengono riportati in due articoli del sito Byoblu. In entrambi compare un messaggio pubblicitario riguardo al libro scritto dalla stessa poliziotta. La vicequestore possiede anche un canale Telegram nel quale condivide non solo i contenuti di Byoblu, ma anche quelli diffusi sui canali complottisti della Covid-19 come Matrix 2020, con il video di Stefano Montanari sul fantomatico ossido di grafene nei vaccini.

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