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Le nuove regole per le perquisizioni in carcere: la stretta dopo le violenze di Santa Maria Capua Vetere che non piace al sindacato delle guardie

27 Settembre 2021 - 15:05 Redazione
Tra gli obblighi, quello di specificare se il personale da impiegare appartiene esclusivamente al reparto della polizia penitenziaria o a contingenti del Corpo provenienti da altre sedi

Dopo gli episodi di violenza nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria introdurrà nuove regole sulle perquisizioni dentro gli istituti penitenziari. La circolare è stata accolta con non poche perplessità da parte del sindacato della polizia penitenziaria Osapp che per questo ha protestato, chiedendone il ritiro o almeno la revisione. Con le nuove regole si «inibirebbe del tutto la possibilità di effettuare efficacemente le perquisizioni in ambito penitenziario», anche per «la gravosità degli atti» richiesti, scrive il segretario Leo Beneduci in una lettera indirizzata alla ministra della Giustizia Marta Cartabia, al capo del Dap Bernardo Petralia e, per conoscenza, al presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra. L’allarme del sindacato è legato in particolare alla norma che prevede l’obbligo di informare preventivamente della perquisizione il Garante delle persone private della libertà. Così «il segreto istruttorio verrebbe compromesso».

Cosa dice la circolare

Nel comunicato si fa riferimento all’ordine con cui il direttore del carcere dispone la perquisizione generale straordinaria, che dovrà essere scritto e motivato e indicare il contingente della polizia penitenziaria impegnato nell’operazione e le sue modalità. Inoltre, l’ordine di perquisizione dovrà indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche in base alle quali l’atto è adottato. Oltre a spiegare nel dettaglio perché «le concrete esigenze di sicurezza non possono essere soddisfatte in altro modo». Quanto al personale, dovrà essere specificato se il personale da impiegare appartiene esclusivamente al reparto della polizia penitenziaria in servizio nell’istituto o a contingenti del Corpo provenienti da altre sedi e andrà indicato il responsabile dell’operazione se diverso dal comandante di reparto. Dovrà essere fornito un elenco che descriva le modalità di esecuzione delle perquisizioni, a partire da luoghi e a tempi; poi mezzi, equipaggiamento e l’eventuale apporto del personale appartenente alle Forze di polizia poste a disposizione dal Prefetto. Copia dell’ordine di servizio sarà preventivamente inviato oltre che al Magistrato di Sorveglianza e al Garante delle persone private della libertà, anche alla Direzione Generale dei detenuti e del trattamento e al Provveditorato Regionale. E a tutte queste autorità andrà mandato un «dettagliato rapporto» entro sette giorni dalla conclusione dell’operazione.

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