Caso Morisi, l’affondo della ministra Dadone: «Ora chi citofona a Salvini?»
Arrivano, inevitabili, le prime reazioni politiche al caso Morisi. A partire dagli ex alleati del Movimento 5 Stelle. «Chi citofonerà a casa di Salvini? Scagli la prima pietra chi è senza peccato», scrive su Facebook la ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone. L’ormai ex social media manager della Lega Luca Morisi è iscritto nel registro degli indagati a Verona per cessione e detenzione di droga. «La fragilità è parte dell’essere umano, il perbenismo e gli insulti da bar sport invece ci impediscono di affrontare i problemi reali di questo Paese in tutta la loro complessità. Ho dovuto fare un test del capello per dimostrare la mia terzietà nell’affrontare il tema delle droghe e ribadire un concetto banale: non devo necessariamente vivere un’esperienza per poterla comprendere ed accettare», dice ancora Dadone. «Luca Morisi ha fatto del perbenismo provocazione, dell’aggressione digitale mestiere. Sono queste le cose che lo hanno contraddistinto, le ‘qualità’ che gli hanno dato fortuna, non a caso il suo sistema comunicativo è chiamato ‘bestia’ di Salvini», prosegue la ministra.
«Il suo problema è l’ambivalenza, come quella di molti personaggi a destra. Mi chiedo se qualcuno citofonerà a casa di Matteo Salvini», affonda Dadone, riferendosi alla provocazione di gennaio scorso del leader della Lega, quando a Bologna, durante il suo tour elettorale in supporto della candidata alla presidenza della regione Lucia Borgonzoni, aveva suonato il citofono di un’abitazione chiedendo: «Buonasera signora, suo figlio è uno spacciatore?». «Spero non succeda perché le fragilità umane non devono essere oggetto di propaganda», conclude l’esponente dei 5 Stelle. «Insieme possiamo affrontare nel merito ogni questione morale, senza che nessuno si senta superiore ad altri. La VI conferenza nazionale sulle dipendenze che ho fortemente voluto avrà questo approccio: la fragilità umana al centro, senza giudizi o pregiudizi ma con metodo e dati. La superiorità morale è una barzelletta. L’Italia aspetta risposte concrete, non propaganda».
In copertina ANSA/CESARE ABBATE | La ministra per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone, Napoli 27 Luglio 2021.
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